giovedì 14 luglio 2011

Compagni in soffitta e amici in strada - ovvero la rivoluzione di Vendola

Oltre agli italici drammi finanziari, la notizia della mattina è che Vendola ha messo in soffitta il titolo di compagno/a, proponendo al suo posto quello di amici.

Alla militanza di estrema sinistra la parola compagni piaceva e piace tantissimo. A me ha sempre fatto pensare ai banchi delle elementari... ma il mondo della sinistra è quello che da sempre più mi somiglia e somigliava, così non sono mai stata a formalizzarmi troppo.

Però non l'ho mai usato, né mi ci hanno mai chiamato: le uniche tessere possedute in vita mia -oltre a quelle di qualche locale mascherato da associazione culturale-, sono state quelle dell'Atac e di un club di tifoseria romanista....

Gli anni passano, la scacchiera politica si scompone, le ideologie si sgretolano... e nel continuo mutare delle cose, anche i simboli perdono di significato. Come pure i titoli.

Fatta salva tutta la meditazione e condanna sui crimini delle varie dittature, e pure a volerne filtrare solo i valori positivi, che senso ha oggi dirsi comunisti o fascisti?

Temo praticamente nessuno... ed infatti a nominarli mi viene in mente una bella libreria in legno massiccio impolverata.... (ma se mi conosci sai quanti ami le librerie, tutte...)

Sicché non vedo proprio perché ci sia stato tutto sto polverone su un'affermazione, che non solo sa di logico mutamento, ma anche di maturità.

Sul blog di Vendola c'è chi ha commentato che si tratta di una mossa di bassezza politica per accaparrarsi i voti dei moderati, che al solo sentir il termine comunista han chiamato l'esorcista...

Inoltre abbiamo anche un Presidente del Consiglio che continua ad allarmare al grido di comunisti scappa comunisti... ma è un grido che però, guarda caso, fa sorridere molti... perché il buon senso dice che il comunismo non esiste più, quindi....

Ok a pensar male si fa peccato, ma non si sbaglia mai -dicevano le nonne-, e l'aggettivo amici è così tanto di de filippiana memoria da preoccupare, ma facciamo un altro tipo di ragionamento...

Partiamo dall'assunto, concreto, che la stagione politica è in fase di work in progress... che c'è bisogno disperatamente di un nuovo che sappia lavorare onestamente, proponendo valori etici e morali cari alla cultura di uomini di buon senso, di qualsiasi schieramento siano.

Tant'è che gli ultimi dati elettorali questo ci dicono: che c'è sete di buon senso, onestà e valori condivisi e siccome ormai è tutto talmente sbriciolato, e c'è da ricostruire le fondamenta, che le divisioni tra destra e sinistra non hanno più senso alcuno.

Dunque, se per esempio, viviamo una nuova stagione climatica, ed è primavera, che motivo abbiamo di continuare ad indossare maglioni invernali che ci limitano nei movimenti?

In definitiva penso che se anche la dichiarazione di Vendola sia stata fatta con intenti elettorali, alla fine il senso non è sbagliato, e poi ricordiamoci: sono le azioni che ti fanno essere ciò che sei, non i titoli.

Aspettiamo Vendola al varco, alla fine del suo work in progress: se sarà diventato democristiano lo bocceremo, se ci avrà dato qualcosa di nuovo, come mi auguro, lo voteremo.



4 commenti:

frufru ha detto...

Ciao Marianna, io sono nata in una famiglia comunista. Mio padre ce l'ha ancora con Occhetto e se non trova una falce e martello sulla scheda elettorale son dolori. L'altra volta ho dovuto faticare per mandarlo a mettere una croce sull'arcobaleno, in fondo io pensavo, e penso, che il voto prima di essere un diritto è un dovere di ognuno di noi. Personalmente io che il sogno comunista non l'ho vissuto direttamente non sono così attaccata a un simbolo. Io non ho nessuna tessera e, ad essere sincera, fino a qualche anno fa la politica non la seguivo, poi è arrivato Nichi Vendola e da quando l'ho ascoltato la prima volta ho pensato che fosse meglio di tutti gli altri, nuovo, strano, fresco. Ultimamente, devo essere sincera, mi entusiasma un po' meno. Francamente non mi piace il termine "amici" al posto di "compagni", anche se poi alla fine si tratta solo di una parola, quello che importa per me è l'idea che c'è dietro. Solitamente le idee di Vendola mi piacciono, ma non vorrei che il profumo di poltrona importante gli facesse male. Non voglio che lui e il suo partito si appiattiscano al PD fintamente di sinistra e non voglio che cerchino Casini. È chiaro che per governare servono delle alleanze, ma perché cercarle al centro? Io penso che il popolo di sinistra abbia di nuovo voglia di sinistra.

Marianna De Padova ha detto...

ben trovata:-)
sì, è vero, il popolo di sinistra ha voglia di sinistra vera, e io sono la prima.
ma sono veramente convinta che siano le azioni ad essere di sinistra, non la falce e martello o una parola... e proprio perché anche a me, come a te, Vendola ha dato nuove prospettive politiche, voglio essere ottimista e pensare che non stia mercanteggiando, ma progredendo... certo che se mi va ad allearsi con Casini, che ieri ha votato felice e contento quella porcheria del biotestamento... beh... sì, il tuo non sarà più un sospetto, ma una triste verità....

frufru ha detto...

Speriamo che non succeda! Lo vado a cercare sennò il mio Nichi che pubblicizzo sempre. :) In caso di primarie una decina di persone lo voteranno, almeno credo, per la mia efficace campagna elettorale (eeeee...), quindi adesso non deve iniziare a sparare cavolate, deve rimanere quello che era. Mannagia, se mi fa arrabbiare anche lui...grrr...non so che faccio! Siamo ottimiste, va...è meglio, hai ragione, altrimenti mi innervosisco!
Ciao!

Marianna De Padova ha detto...

... in tutta onestà temo che sia ancora culturalmente presto per un niki for president, ma chissà... comunque la direzione giusta è la sua e prima o poi sarà chiaro anche nel pd.