mercoledì 23 gennaio 2008

Puglia, Ulivi e Civiltà


La penisola Salentina, terra rossa di mare e vento, di pizzica e negroamaro, è anche la terra degli ulivi.
Ulivi imponenti, con dimensioni che li somigliano alle quercie.

Passeggiando per la campagna, dallo Jonio all'Adriatico, s'incontrano queste piante il cui osservatore non può fare a meno di provare un reverente sentimento di ammirazione.
I tronchi enormi sono intortigghiati, sofferti, spaccati, ed i possenti rami frondosi sino all'incredibile.
In taluni casi sembrano due piante annodate, oppure che si fronteggiano sfidandosi, ma può anche sembrare che stiano per intrecciarsi al suono dei tamburelli della pizzica.
Modellati dal vento, dalla pioggia e dalle sproadiche, ma non rare, nevicate, il tronco di questi ulivi può assumere forme in cui l'immaginario umano spazia con gusto e divertimento.

In questi giorni a Roma c'è una bella mostra fotografica* che rappresenta proprio tutto questo.

Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia, ha fortemente voluto questa manifestazione, per celebrare una nuova normativa: dallo scorso 4 giugno una Legge Regionale tutela queste piante dal furto, dal degrado e dalla vendita.

Finalmente si comincia a capire che gli alberi, e specialmente questi, sono una ricchezza: troppo spesso i proprietari di terreni ad uliveto la mattina si svegliavano trovando una voragine al posto di una splendida pianta; oppure accettavano una bella somma per una "regolare" vendita. Gli ulivi poi finivano ad abbellire il giardino di qualche riccone al nord.
...C'è da chiedersi se poi queste piante si siano realmente adeguate al clima ed alla terra differenti....

Così, mentre in Campania si soffoca per le mancanti discariche, ed il Sud tutto di riflesso continua a subire la falsità culturale di essere una popolazione incivile, pigra, mafiosa e menefreghista, la Puglia riscatta sé stessa e tutto il meridione, con una legge unica al mondo nel suo genere.

Una legge che oggi renderebbe orgoglioso l'illuminato Federico II, che tanto amò il nostro Sud.



* "Ulivi di Puglia. Ambasciatori tra i Popoli", fino al 27 gennaio, nelle sale Ruspoli e Rucellai dello Spazio Etoile, via Fontanella Borghese 56 b.

giovedì 17 gennaio 2008

Il Papa rifiutato

Oggi il Santo Padre avrebbre dovuto fare il suo discorso per l'apertura del nuovo Anno Accademico alla Sapienza. Avrebbe, ma dalla Segreteria di Stato Vaticana ieri hanno comunicato che la visita era annullata, perchè erano venuti a mancare i presupposti per un'accoglienza serena.

Così hanno avuto ragione gli studenti contrari, che appoggiavano i docenti delle materie scientifiche, i quali avevano espresso il loro educato dissenso al Rettore, "reo" di aver formulato un invito, secondo loro non opportuno.

Il dissenso iniziale era stato espresso perchè Ratzinger, nel 1990 disse, citando Feyerabend: "La Chiesa dell'epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo, e prese in considerazione anche le conseguenze etiche e sociali della dottrina galileiana. La sua sentenza contro Galileo fu razionale e giusta, e solo per motivi di opportunità politica se ne può legittimare la revisione". Da notare che Wojtyla due anni dopo lo riabilitò.

Fatto sta che le posizioni reazionare dell'attuale reggente vaticano sono note e mal digerite dal mondo accademico, specie quello dell'Ateneo romano, che temeva (un'altra) un'ingerenza. Le proteste studentesche sono poi venute a ruota. Libera.

Da adolescente aderii al movimento di protesta studensca "Pantera", quindi i meccanismi che spingono alla protesta mi sono ben chiari, ma questa volta non sono affatto concorde.
Con nessuno.

La libertà di parola e di opinione sono tra i fondamenti della democrazia. La parola non si nega a nessuno. Neanche ad un Papa reazionario. Si ascolta e semmai si apre un dibattito. Serio e maturo. Tant'è che ai ragazzi manifestanti nessuno ha impedito di esprimere le loro opinioni. Grazie a Dio.
C'è anche da dire che testualmente a Ratzinger non è stato vietato di partecipare all'evento, nè l'invito è stato ricusato: lui non è voluto andare.

Perchè Santo Padre? Perchè un Papa non può esporsi alla critiche e alle manifestazioni di piazza come tutti gli altri Capi di Stato? Cosa ha da temere dagli studenti romani? E se tutti i missionari in Cina rientrassero "a casa" con la stessa motivazione, Santo Padre, la chiesa come si comporterebbe con loro?

Avrei avuto stima di un Papa che nonostante tutto, a testa alta si fosse presentato a dire quello che aveva da dire, anche se l'aula fosse stata vuota e fuori ci fossero stati pronti per lui pomodori marci. A Cristo tirano ben altro.

Polemiche roventi stanno accompagnando questo "incidente", ma a me sembra che sfugga un aspetto, che a mio giudizio è fondamentale.
Sono convinta che le critiche dei docenti e la protesta studensca siano fatti sintomatici di come il mondo squisitamente laico sia 'arci-stufo' delle ingerenze clericali nella normale vita civile del paese, dove per civile intendo la politica e l'etica italiana.
Ben venga l'osservazione di Ratzinger rivolta a Veltroni sullo stato di degrado e povertà di alcune zone di Roma, ma da qui a convincere il mondo laico che l'opinione vaticana è verità assoluta, cercando di manipolare l'opinione pubblica, i politici e quindi la Legge italiana...

E' più di un secolo che lo Stato pontificio è stato relegato al colle Vaticano, ma sembra che alcuni esponenti della Chiesa ancora non accettino del tutto questo piccolo fatto storico. Per contro molti cittadini avrebbero serio piacere che i preti facessero i preti. Solo i preti. E lasciassero anche loro libero arbitrio, senza condannare nessuno, rendendosi conto che i tempi sono cambiati, che Galileo aveva ragione, che a volte si deve poter abortire e che i divorziati hanno già patito abbastanza... tanto per citare solo alcune tra le discussioni aperte più importanti.

Ratzinger sarà pure molto amato dai cattolici, ma purtroppo non riesce a reggere il confronto con Wojtyla. A cui non è successa la stessa cosa.

Sta di fatto che questa, comunque la si veda, è stata un'occasione persa per uno scambio di opinioni sereno, tra mondo cattolico e mondo scientifico.

Peccato.
Perchè Chiesa e Scienza esisteranno sempre.