lunedì 28 marzo 2011

La Monna Lisa michelangiolesca

La Monna Lisa è di Michelangelo: questo è quanto afferma un titolo su Yahoo. Brivido di entusiasmo: che la rivalità tra Michelangelo e Leonardo era così forte da spingere il primo a fare anche lui un ritratto alla nobildonna, ritratto rinvenuto sola ora, dopo secoli di oblio?? No. Brivido di orrore: è solo pura ignoranza. Girovagando in rete questa mattina, mi sono imbattuta sulla polemica tirata giù della Mussolini sulle dichiarazioni della Balti al settimanale Vanity Fair riguardo il nostro premier. Incuriosita mi metto alla ricerca di queste vergognose ed ignominose dichiarazioni, e arrivo sul sito di Yahoo. Dunque la Balti è il nuovo volto della Tim, nello spot che avevo già notato: quello in castigatissimo costume, con Leonardo che sbraita per i plagi della sua Monna Lisa. Sua, non di Michelangelo. Ma il titolo di questo articolo -in cui si spiega la polemica- è lapidario: "la Balti protagonista dello spot in cui interpreta Monna Lisa accanto a Neri Marcorè/Michelangelo"(http://it.notizie.yahoo.com/53/20110328/tcm-bianca-balti-critica-il-premier-ales-68841b3.html). Lo so che ripeto in continuazione l'importanza della cultura, e forse alcune volte mi avrai trovata anche noiosa... ma finchè la propria ignoranza è tenuta al caldo delle proprie mura -che dire- poco male... ma qui è tracimata in un sito ritenuto attendibile... Dovrò farmene una ragione: la Monna Lisa è di Michelangelo e la cultura non paga. Però -credo- Yahoo avrà pagato l'ignoto autore di questo titolo, o chi supervisiona...

giovedì 24 marzo 2011

La cultura in pompa magna. di benzina

"La cultura inquina", così questa mattina Massimo Gramellini titola il suo spazio sulla prima pagina de La Stampa.

Eh già... neanche due giorni dopo il mio plauso per il redivivo interesse del governo verso la cultura, è arrivata la batosta: i fondi arriveranno da un ulteriore aumento sulla benzina... bel modo di cambiare vento... così sai che amore viene agli italiani per la cultura... e soprattutto, in qualche modo, vanifica lo sforzo di Berlusconi di promuovere il turismo culturale: se la benzina aumenta, diminuiranno le gite della domenica, ideali per conoscere il nostro territorio....

Comunque per il tuo diletto, a seguire il magnifico intervento di Gramellini:

"Mi inchino ammirato alla perfidia del governo, che finanzia i teatri lirici aumentando il prezzo della benzina. Gli intelettuali ostili non hanno sempre detto che la cultura è il nostro petrolio? E allora si tassi il petrolio degli altri per poter continuare ad attingere a quello metaforico, prodotto dalle viscere della storia patria. "Un piccolo sacrificio che tutti gli italiani saranno lieti di fare", ha suonato il flauto Gianni Letta. Ma basta una passeggiata sul web per accorgersi che gli italiani non sono lieti per niente. Sono esterrefatti, me compreso, per la faccia tosta della politica, che chiede sempre "sacrifici" e mai ne fa. Che mette le mani nelle tasche degli tialiani, ma si guarda bene dallo svuotare le proprie. I 236 milioni destinati a cultura e spettacolo (una miseria in paese che a cultura e spettacolo affida quel poco che resta della sua immagine nel mondo) era davvero indispensqabile spillarli ai nostri carburatori? L'accorpamento dei referendum alle elezioni amministrative di maggio avrebbe permesso, da solo, di recuperareampliamente il maltolto. Aggiungerei al conto le auto blu e le scorte a statisti del calibro di Scipoliti. Per carità di Patria eviterò di ricordare quanto ci costi il volo di ogni Tornato sopra la Libia in fiamme (32 mila euro all'ora, comunque). Ecco qualche testa fina starà già pensando: perchè sprecare tutti quei soldi per la cultura quando ce n'è così bisogno per i bombardamenti? Che la tassa sul petrolio vada a finanziare la guerra del petrolio: resterbbe uno scippo, ma almeno uno scippo coerente".
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martedì 22 marzo 2011

Il fine giustifica i mezzi: la televendita di Berlusconi

La cultura è la più bella delle droghe: così mi espressi mesi fa su questi schermi, a chiusura del mio post sul programma Vieni via con me, frustrata dal colpevole, totale, e soprattutto immobile silenzio del Governo sulla sua valorizzazione.

Accolgo quindi con molta soddisfazione lo sforzo fatto dal presidente del Consiglio Berlusconi per la promozione del turismo culturale in Italia: oggi il ministro del turismo Brambilla (ricordando che preside questo dicastero e non quello inesistente, seppur lodevole, della tutela agli animali), ha presentato uno spot in cui, appunto, Berlusconi in prima persona promuove i nostri beni artistici.

La soddisfazione, però, non può negare la netta impressione: mi è sembrata una bella televendita. L'entusiastico sorriso di Berlusconi, tirato fino all'impossibile, paradossalmente sembrava dire ma tu guarda che me tocca fa' . Però poco m'importa: ripeto: è un buon segno, e incredibilmente, mi auguro che il popolo, su cui dice di avere tanta presa, sia suggestionato anche da questa nuova veste. Dunque il fine giustifica i mezzi e da qualche parte bisogna pur cominciare, foss'anche dalla televendita di Berlusconi; ma spero anche che sia seguita da azioni concrete, come la tutela. E non solo: invogliare gli italiani a muoversi per conoscere questo grande e immenso patrimonio, implicherebbe anche fare degli interventi per promuovere il turismo nella sua accezione economica... chissà che ai piani alti comincino a rendersi conto che la cultura in Italia potrebbe essere un'importante voce del nostro Pil?
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Ad ogni modo, che il vento stia cambiato in Italia, non ce lo dicono solo le varie manifestazioni di piazza, e la partecipazione popolare alle celebrazioni del 150°, ma soprattutto il più pragmatico -e cinico- marketing: hai notato che la Tim è passata dagli ammiccamenti di Belen all'ira di plagio di Leonardo da Vinci, con uno spot in -castigatissimo- costume?


http://tv.repubblica.it/turismo-berlusconi-testimonial-dello-spot/64628?video=&ref=HREV-2
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sabato 12 marzo 2011

I dubbi "dell'emotività"

Non bisogna farsi prendere dall'emotività: l'evento giapponese è stato sicuramente catastrofico, ma è di quelli che non avvengono spesso. Bisogna invece andare avanti con il ripristino del nucleare in Italia: così dicono dalla maggioranza politica e dall'Enel. Si dicono sicuri loro: l'Italia notoriamente è un paese all'avanguardia nel campo dell'edilizia antisismica.... salvo poi tirar su palazzi con sabbia di mare...

Contemporaneamente il figlio di Gheddafi fa sapere che in famiglia sono certi di mantenere il potere in Libia, e ad acque calmate -in tutti i sensi-, faranno i conti con i traditori, ovvero gli italiani. Se ha ragione lui, come purtroppo sembra, questi conti e relativi patti col diavolo, vedranno girare al rialzo il pallottoliere del gas e del petrolio, magari con baciamano annesso... ma non dobbiamo farci prendere dall'emotività...

In mezzo a tutto questo finimondo, che certo rafforzerà la già longeva crisi economica, mi chiedo perplessa perchè i governi preferiscano spendere fior di miliardi per fonti energetiche che, comunque, li tengono sotto scacco degli eventi, piuttosto che spendere altri fior di miliardi per realizzare fonti energetiche indipendenti, se non sempre al riparo dai sobbalzi della Terra, quanto meno più protetti dagli eventi politici...

Però mi raccomando, non farti prendere dall'emotività...

giovedì 10 marzo 2011

La navetta dirottata

Questa mattina, con un manipolo di altri romani sull'orlo di una crisi di nervi, ho dirottato un mezzo pubblico.

Esperienza notevole, liberatoria, dal sapore anarchico, e da provare, ma solo in estremi casi, come lo è stato oggi.

Che c'era qualcosa che non andava me ne ero già accorta dal traffico sulla via Ostiense, nel tratto che costeggia la metro Magliana, ma solo dopo aver parcheggiato a S. Paolo per andare a prendere la metro, ho scoperto con orrore che il metrò era chiuso tra Magliana e Piramide. Il cartello di avviso riportava laconicamente di prendere le navette su via Ositense. Nessuno a cui chiedere specifiche e variabili di direzione.

Sicchè, con un piccolo drappello di attoniti utenti del pubblico servizio, ci rechiamo alla fermata più vicina sulla citata via Ostiense. Passa la prima navetta che tira dritto, mentre l'autista ci fa cenno di no con l'indice.

Sconcerto e perplessità: come sarebbe no? ma allora dove si prende la navetta? forse alla fermata proprio accanto alla metro...? questo il coro di domande che dal piccolo drappello si leva. Io ed altri torniamo indietro, alla metro, ma lì delle navette nessuna traccia, anzi vediamo che passano, ma non dove siamo noi. In compenso scopro che il blocco è determinato da una fuga di benzina. Non mi è chiaro perchè una perdita di carburante dovrebbe bloccare la metro, ma ne prendo atto.

Ci rimettiamo in cammino su quella che era stata una gloriosa via di comunicazione degli antichi romani, spostandoci però ad un'altra fermata: se non era quella, sarà questa. una, due, tre, quattro navette passano e nessuna che si fermi, ovviamente nessuno a cui chiedere e lo 060606, di solito attivo e solerte, ora taceva inesorabilmente.

Alla quinta navetta all'orizzonte compatti decidiamo: occupiamo la corsia. Il terrore dell'autista -poverino- era evidente, ma si è fermato e con qualche borbottio ci ha fatto salire. Ancora adesso ignoro dov'era la fermata.

Finalmente arrivo a Piramide e scendo a prendere la l'agognata metropolitana, e lì aspetto altri venti minuti buoni. Ma alla fine arriva e riesco ad andare alla conferenza stampa sulla mostra della Tamara De Lempicka, che ovviamente era quasi finita, quando sono arrivata.

Al ritorno ho evitato accuratamente la metro, prediligendo i bus di superfice, che in una città bene organizzata, o quanto meno con un piano di emrgenza, si presume passino a volontà in casi di emergenza come oggi.

Vana logica, inutilmente sperata: altri 20 minuti di attesa, per arrivare a Piramide dove prendere un altro bus per S. Paolo. Sul piazzale regnava il caos, ma li qualcuno dell'Atac di buona volontà si affannva a cercare la quadratura del cerchio...

Guadagnata casa, scopro che un distributore situato su viale Marconi, in pratica sopra una galleria del tratto metropolitano, ha avuto una perdita di carburtante, che è piombata sui binari.

Come riportato da repubblica.it, edizione romana, il nostro primo cittadino ha promesso denuncia ai danni della compagnia di benzina e ha visto il bicchiere mezzo pieno: "è stata sfiorata la tragedia".

Probabile che l'abbia pensato anche l'autista della navetta dirottata.

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mercoledì 9 marzo 2011

... e se facesse il ministro della Sanità?

Ormai sono dieci giorni che combatto contro l'influenza e i suoi simpatici connessi (mal di gola, tosse, otite...); a nulla sono valse le ripetute spremute e i tazzoni di latte e miele: sempre male sto, tanto da aver ceduto agli antibiotici...

In tutto ciò il nostro Presidente del Consiglio si fa rimettere a posto la mandibola con un intervento che dicono non sia uno scherzo, e due giorni dopo è a riunione con le altre alte cariche dello Stato per ragionare sulla sicurezza nazionale, alla luce dei fatti in nord Africa.

Notorio è che la mia stima del Berlusconi uomo pubblico sia prossima allo zero, però...
mentre io, neanche trentottenne, non mi reggo in piedi per quella che comunque è una infreddatura stagionale, lui a settanta e rotti anni, dopo un'operazione al viso se ne va in giro per consigli di sicurezza.... la cosa onestamente mi fa pensare...onore al merito, ma avrà mica un segreto, che per il bene degli italiani vale molto di più di tutte le altre idee riformatrici... ?

Niente niente bisognerebbe votare per Berlusconi, non come primo ministro, ma come ministro della sanità?
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