venerdì 24 aprile 2009

Mezzi pubblici, Comitati e giovani promesse

"Prendete i mezzi pubblici!" è il continuo appello che arriva come un tamtam bipartizan, dai governanti romani. Il motivo è comprensibilissimo, ma non lo è altrettanto perchè una persona dotata di senso di consevazione dovrebbe impiegare anche un'ora e mezza, con almeno tre cambi mezzi, per andare a fare quello che deve fare... ma tant'è...
Immaginate dunque: una mattinata appesa sui mezzi,la cui ricreazione è stata una conferenza stampa della Brambilla in cui si beava di aver costituito un Comitato di 20 cristiani per la razionalizzazione della formazione turistica e la promozione della cultura dell'ospitalità. Stress e scoraggiamento istituzionale che se ne vanno a braccetto. Finchè, sulla via di ritorno, m'imbatto in alcuni ragazzi imberbi, con il musetto ancora bagnato di latte in tutti sensi, che ligi tornano a casa dopo una sana mattinata educativa a scuola.
I teneri adolescenti cominciano a parlare di politica. Mia croce e delizia, passione giovanile e amarezza matura, sfacciatamente a sinistra, la politica mi attrae sempre e comunque. Tendo un orecchio curiosa.
"Io sono antisemita", esclama orgoglioso il più scafato. "Perchè?", chiede attonito il più piccino, timidino e chiaramente incapace di difentere se stesso ed il buon senso civico. "Perchè", risponde l'ignorante adolescente "gli altri non si devo impicciare delle... cioè... ognuno deve stare a casa sua".
Che faccio? Mi giro e gliene canto quattro, o ignoro in amor di libero pensiero? decido d'ignorare. Ma l'imberbe continua orgoglioso e pimpante della sua apologia della razza: "Odio ebrei e negri, stessero tutti a casa loro".
Taccio inorridita ed offesa, però mi giro: voglio guardare in faccia il futuro dell'Italia. E' il classico 'ragazzo bene', una giovane promessa, che prosegue: "Anche i neri odiano i bianchi da sempre: è normale. E' biologico. Siamo diversi".

Mi avvento sul giovane idiota, il futuro dell'Italia, lo sbatto alle porte e "sì, i neri ci odiano, e fanno bene, idiota. Fanno bene ad odiare i bianchi che persone spegevoli come te prima hanno resi schiavi, poi poveri sino all'impossibile deprendando la ricchissima Africa. Fanno bene ad odiarci ora che non gli permettiamo neanche di crescere il proprio cibo, perchè invece devono coltivare i nostri biocarburanti. Noi odiamo loro? Certo che li odiamo: i loro occhi neri di brace sono il nostro senso di colpa."

Il mio istinto educativo 'vecchia maniera' deve essere passato nel mio sguardo:il giovane razzista ha chiuso frettolosamente la sua apologia e s'è ritirato in fondo alla vettura, con la sua bella, temo, anche stupida.

"Prendete i mezzi pubblici" dicono i governanti romani. Sfinitevi sui mezzi pubblici, gioite dei Comitati per la razionalizzazione della formazione turistica e la promozione della cultura dell'ospitalità, e poi scoprite che bella gioventù stiamo crescendo, che magnifici giovani saranno al timone della futura Italia!

mercoledì 22 aprile 2009

Le settimane enigmistiche


Cito testualmente dalla rubrica "Spigolature" de "La settimana enigmistica", in edicola sino al prossimo sabato.

"Com'è noto il territorio del Giappone è spesso interessato da fenomeni sismici. I cittadini stranieri che si trasferiscono nel Paese, perciò, sono subito sollecitati dalle autorità ad acquistare un kit di sopravvivenza che può tornare utile in caso di terremoto. Inoltre, ricevono dettagliate informazioni inerenti ai lughi di raccolta e alle procedure di salvataggio."

venerdì 17 aprile 2009

Raiz, Ron e interrogativi impegnativi


Roma, pieno pomeriggio, traffico. Unica distrazione la radio. La mia radio. Ad un tratto, il dj (Armandino, per la cronaca), mi stupisce e passa "Scegli me" di Raiz. Sarà stata la noia del traffico, sarà stato il bisogno viscerale di non pensare alla contrazione muscolare che affligge le mie spalle da due giorni... sia come sia, me la sono ascoltata. Sì perché devi sapere che le canzoni d'amore generalmente mi provocano una non indifferente e appiccicaticcia orticaria.
Questa canzone, che ho sempre etichettato come inascoltabile, sia per il testo, che per la melodia 'gigiona', per dirla alla Ventura, a sorpresa ieri pomeriggio mi ha aperto il cuore e mi ha fatto venir voglia di fare sega a lavoro per andare a sposarmi... Ora, è vero che il traffico romano può dare alla testa, però mi sono resa conto che l'apprezzavo non solo per il tedio, ma proprio perché la sentivo mia. Evidentemente crescendo sono più disposta ad eccettare il romanticismo emotivo, ma non basta a spiegare perchè "scegli me" mi stravolge i sensi.
Questa consapevolezza stupita e meravigliata, non spiegabile, non se n'è più andata, sostenuta dalle note 'arabeggianti' del brano.

Questa mattina altra fila, ma in ambulatorio per un tiket. In testa sempre Raiz con i suoi respiri condivisi, finché la filo diffusione ha passato Ron con la sua "Non abbiam bisogno di parole". Senza accorgermene sorridevo mentre la canticchiavo sottovoce, lieta e riconoscente per questa canzone che su di me ha l'effetto di un gradito incontro con un vecchio amico. Sì, perché questo brano è il mio manifesto dell'Amore. Senza fronzoli, senza robe inutili, ma libertà, libertà, libertà, perché "seguirò il tuo volo senza interferire mai, perchè quello che voglio è stare insieme a te, senza catene, stare insieme a te".
Ma allora, se per me l'amore è questo, come mi colloco l'ebrezza che Raiz m'ha regalato?
Interregativo impegnativo. A cui mi sono abbandonata avendo un'oretta buona di nulla da fare in fila.
Aggrovigliata tra le emozioni, i testi delle canzoni ed i miei ricordi, ad un tratto mi sono posta un altro interrogativo, più impegnativo del primo: ma la razionalità che porta Ron a dire che non hanno bisogno di parole, che raccoglierà i suoi fiori persi per strada ecc.ecc... da che tipo di amore nasce? La fiducia che porta me a dire che non interferirò mai nel suo volo, su quale certezza si fonda? Ed ecco le note arabe di Raiz a rispondermi: "vivo solo dove vivi tu, e respiro se respiri tu, non ci sono ma e nemmeno se, quando scelgo te e tu scegli me, dammi una fede e ti giuro che la seguirò, dammi una terra e ti dico che l'abiterò, l'unica patria per cui lotterò sarai tu, a questa vita non potrei chiedere di più".

Il mio interrogativo impegnativo ha trovato la sua risposta: scegli me per non aver bisogno di parole. Consapevolezza banale, forse, ma per me nuova ed illuminante.
Ho capito che la libertà e la fiducia da sole, senza l'abbandono totale all'altro, non fanno l'Amore.

martedì 14 aprile 2009

Bivio


Da troppo tempo ero di fronte a un bivio. Un sacco di volte ho creduto di averlo superato, imboccando sempre nella stessa direzione, ma dopo pochi passi era di nuovo lì, prepotente nei suoi inviti a cambiare strada.
Se è vero che la Pasqua è un momento di rinnovo, allora non potevo scegliere momento migliore per imboccare la strada sconosciuta del mio bivio.
Ho fatto solo un passo sul nuovo percorso, eppure già tutto sembra diverso.
La via dove sono ora mi porta verso l'ignoto, ma per la prima volta da tantissimi anni, non ne ho paura.
Ciò nonostante non mi sento felice, anzi. So che alcune cose che lascio mi mancheranno per tutta la vita. So che ci saranno innumerevoli sere buie e fredde in cui vorrò tornare indietro... però mi sorrido: se le cose belle che lascio mi sono destinate, come per tanto tempo ho creduto, allora le reincontrerò. Prima o poi.

giovedì 9 aprile 2009

Barbie, il Grande Fratello e la maestrina dalla penna rossa

Ieri sera sui canali in chiaro non c'era niente di mio garbo, e visto che dispongo solo di quelli, ho fatto allegramente zapping. E spesso mi sono imbattuta nel Grande Fratello, con i suoi replicanti Barbie e Ken, impegnati nell'annuale 'fotoromanzo live'.
Ora, i reality della Ventura li seguo volentieri, ma il Grande Fratello ha qualcosa d'intreseco che da sempre m'indispone. Ieri sera ho voluto sfidare me stessa e dare un'occhiata: m'è venuta l'orticaria intellettuale e la Marcuzzi m'ha seriamente deluso.
Pur non conoscendo la trama di questo 'Barbie fotoromanzo live', una cosa è uscita fuori in maniera incontrovertibile: quando qualcuno dei replicanti Ken tentava di esprimere un proprio concetto dissonante dalla massa costituita, la Marcuzzi alzava il ditino da maestrina dalla penna rossa e: "No,no, questo non si fa. Vedi: gli altri non le fanno queste cose, perchè tu sì invece? No.no. non si fa." Inutili i tentativi di un giovane Ken 'messo in mezzo', di spiegare che lui ha un proprio carattere e una propria logica: "ma gli altri, in tutte le edizioni, non hanno fatto così", a ribadire la maestrina dalla penna rossa.
Ma sti cazzi degli altri!
'Sto giovane Ken, forse non troppo replicante, ha offeso nessuno? No.
Ha picchiato qualcuno? No.
Ha rubato? No.
La sua colpa pare sia stata quella di farsi gli affari propri.
"No, no. Non si fa così, gli altri lo facevano. Gli altri si sono integrati. Tu no: devi fare come tutti gli altri".
L'omologazione supera se stessa e diventa castrazione.

Per la cronaca i dati di ascolto parlano di 6.050.000 telespettatori, per uno share del 28,61%.

mercoledì 8 aprile 2009

Si può fare



Sono 31 i furgoni carichi di cibo, acqua, coperte, medicine e vestiti, partiti questa mattina alla volta di Castelnuovo e altri otto piccoli paesi rasi al suolo. Mentre scrivo stanno consegnando i pacchi che ieri con altre 300? 400? 500? persone abbiamo impacchettato e caricato.

Nessuno avrebbe mai pensato che una 'piccola' radio locale potesse riepire 31 furgoni con beni di prima necessità, e che poi tutta sta gente si alternasse fino a notte inoltrata a smistare e caricare. La cosa ha talmente stupito che il Tg3 Regionale e i Radicali ieri ci hanno dedicato un servizio. Credo oggi lo farà il Tg3 Nazionale.

Invece si può fare.

http://www.youtube.com/watch?v=WoXXQkW5OVw

martedì 7 aprile 2009

Perchè amo Radio Rock


Fuori dagli schemi, politically scorrect, voci non impostate, musica rock, metal, ma anche jazz, blues ecc.ecc: questa è Radio Rock, la mia radio da una quindicina d'anni.
Spesso mi hanno chiesto come faccio a sentire questa radio... ovvio, quel genere di musica è la mia musica... ma non solo...

Da questa mattina questa 'piccola' radio privata romana, sta organizzando e coordinando in diretta una raccolta di beni di prima necessità per le genti dell'Abruzzo. Molti ascoltatori si sono resi disponibili a fare "da ponte": si trovano in quasi tutti i quartieri romani, e raccolgono i beni, che stasera porteranno in radio. Domani mattina, autorizzati dalla Protezione Civile, alcuni speaker con altri volontari, porteranno tutto in Abruzzo, con furgoni sempre messi a disposizione degli ascoltatori.

Ecco perchè amo Radio Rock.

lunedì 6 aprile 2009

La paura del buio nella notte più lunga


Il silenzio intenso della campagna che culla i sogni... poi un forte boato, il letto che se ne va a spasso per la camera, i cani che abbaiano, Lui che da sopra un abbraccio mi ripete che è finito, che non è successo niente... poi la luce accesa fino all'alba nella notte più lunga: la paura del buio che è la paura dell'ignoto... dell'attesa. I nervi tesi a scattare al minimo rumore, alla minima vibrazione... Dall'inizio un unico pensiero: sta volta è forte, sta volta non lontano sono muri crollati, sta volta ci sono persone che non si salvano. E sei impotente. Non c'è niente, assolutamente niente, che tu possa fare per evitarlo, o proteggerti.

Non è il mio primo terremoto, ma il primo che mi ha toccato nel profondo. Probabilmente perchè ho vissuto direttamente solo "scossette", mentre quelle veramente forti non erano mai arrivate fino a me, e perchè non conoscevo nessuno che fosse coinvolto nell'epicentro. E anche se nell'ultimo, quello dell'Umbria, era rimasta danneggiata la splendida basilica di Assisi, non ho passato la mattina di fronte la tv o attaccata alla radio, con un groppo in gola. Un groppone che avevo anche quando ho chiamato il mio collega e amico de L'Aquila, Maurizio, e mi diceva che hanno tirato fuori la sorella dalle macerie, che non poteva raggiungerla in ospedale, perchè lui è a Roma...

Dico io, ma ci vuole così tanto a impare dai giapponesi? Loro vivono terremoti del genere tutti gli anni, ma non sopportano queste distruzioni...