domenica 25 aprile 2010

Fini contro

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Mai dire mai nella vita. Sempre più vero come concetto non solo astratto. Tant'è che mai mi sarei aspettata nella vita di solidalizzare con Fini. Eppure... Vero è che da mesi sostenevo che l'unico a poter "arginare" il primo ministro Berlusconi potesse essere proprio il Presidente della Camera... ma da qui ad essere solidale con lui... Eppure...
Molti giornali nella scorsa settimana hanno scritto di come Fini si sia politicamente suicidato: io penso che lo abbiano fatto più per paura della forza acquisita, che per reali dati politici. E la faccia veramente radiosa che aveva oggi il Presidente della Camera, nel corso dell'intervista dell'Annuziata su Rai Tre, pare confermare la mia idea.
Una domanda mi sorge spontanea ora, in attesa di ulteriori sviluppi che certo non mancheranno: come mai il Presidente Berlusconi non ha dato del comunista a Fini?
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giovedì 22 aprile 2010

Domenica in famiglia - ovvero pennuti a passeggio

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E' notorio e tradizionale: la domenica è dedicata alle passeggiate in famiglia, allo stare insieme, riappropriandosi del proprio territorio. Regole valide anche per una bella famigliola di anatroccoli.

Domenica scorsa, mamma anatra ha deciso di potare i suoi pargoli in giro per un quartiere romano già scelto dal regista Ozpetek per il film "Le fate Ignoranti": l'Ostiense.
Imperturbabile nella sua incoscienza la mamma e i suoi 14 anatroccoli hanno serenamente attraversato la strada in fila per uno, ed hanno continuato la passeggiata sul marciapiede del versante opposto.

Il fatto l'ho appreso sulla pagina dei trasporti di Metro, dello scorso lunedì, in cui un trafiletto raccontava dell'inchiodata data dall'autista del bus della mitica linea 23, da un taxista e di altri automobilisti. Tutti increduli di essere riusciti ad evitare la strage, ancor prima di capire cosa ci facessero tanti pennuti a passeggio su via Ostiense...

Per chi non conoscone Roma: in quel tratto l'Ostiense è formata da due corsie a doppio scorrimento, più una corsia preferenziale a doppio senso di marcia. Di fatto parliamo di sei corsie di marcia, più quattro lati parcheggio. Una bella "fetta", per qualsiasi animale in attraversamento, anche bipede non pennuto...

Sicchè, mentre terremoti a macchia di leopardo nel mondo, non hanno niente a che fare l'eruzione in Islanda, mentre l'Europa è paralizzata, mentre a Malta il Papa piange con gli abusati oggi maggiorenni, e in Italia si consuma l'ennesima tragedia politica... gli anatroccoli imperturbabili fanno la loro passeggiata della domenica.

Dove siano andati poi, mi è ignoto.
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mercoledì 14 aprile 2010

Bertone vs omosessualità

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Da secoli ormai è notorio che il mondo cattolico consideri il sesso come un male necessario per procreare. L'amore angelicato di Dante è ciò a cui l'uomo deve ambire e tendere: amare senza carnalità. Meglio se l'amore è universale modello Madre Teresa di Calcutta.
Insomma: sesso, questo schifo. O meglio: sesso, questo demonio. Un demonio che fa fare cose turpi, indicibili, persino se vissute nell'ambito del sacramento matrimoniale. Se poi si parla di omosessualità...

Il cardinal Bertone pochi giorni fa ha dato prova di essere un fine uomo polico all'italiana, ovvero specializzato dell'ardua arte del rovescio della frittata...

Questi omosessuali, che avanzano nella presa dei diritti civili, sono una spina nel cattolico fianco asessuato della Chiesa, che però annaspa nell'ignominia pedofila. Colpo di genio cardinalizio è stato additare l'omosessualità in sè come focolaio primordiale della pedofilia.* Della serie: se secoli fa avete creduto alle streghe bruciandole, c'è buona speranza che oggi bruciate gli omosessuali.

Prima dello scandalo ogni tanto si parlava sui media di come la Chiesa di Roma era (è?) in crisi di consensi -fosse anche solo per il calo di entrate in seminario-; prego il loro stesso Dio che sia vero.

*http://www.repubblica.it/esteri/2010/04/13/news/bertone_pedofili-3317578/
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martedì 6 aprile 2010

Sui media

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Nel 1997 Ryszard Kapuscinski diceva in un'intervista:
"Ormai è impossibile immaginare la vita della società moderna senza i media. C'è stato un tempo in cui l'uomo non poteva sopravvivere senza l'uso delle armi; poi senza quello delle macchine e dell'elettricità; oggi non può sopravvivere senza i media. Il periocolo sta nel fatto che i media, divenuti una potenza, hanno smesso di occuparsi esclusivamente di informazione. Si sono prefissi una meta più ambiziosa, quella di creare la realtà. Sempre più spesso accettiamo l'immagine del mondo trasmessaci dalla televisione, senza vedere come esso sia veramente. La televisione ci porta a vivere in un mondo di favola".
A Stoccolma, nel 1988 lima il concetto in una lezione, il cui testo è stato poi pubblicato nel 2000:
"Capita spesso di constatare sino a che punto la gente confonda il concetto di "vedere" con quello di "capire". Prendiamo due persone che discutono. Una dice: "No, cara, ti sbagli. Quello che dici non è vero!" E l'altra risponde: "Ma come? Se l'ho visto in televisione!"

Ryszard Kapuscinski è stato il primo reporter polacco, cominciò a viaggiare nel 1956, in oriente prima, per un quotidiano, in Africa poi, come corrispondente di una agenzia di stampa. Ammetto che non sapevo nulla di lui sino a poco fa... poi un regalo ben pensato mi ha folgorato. Dalla Feltrinelli si trovano diversi sui scritti. Soprattutto consiglio "Autoritratto di un Repoter", da cui ho riportato i brani sui media: in questo libro, tra le altre riflessioni riportate, il reporter tratteggia chiaramente la forma del giornalismo, come non deve essere, e come invece è.

Non so se in vita l'intrepido reporter polacco abbia avuto contatti con Grillo, Benigni o Travaglio, ma ho la ragionevole convinzione che non sia stato un comunista... sicchè, penso che la sua lettura possa far diventare più concreto -e non di parte- il ragionevole dubbio che (forse) l'informazione -soprattutto- italiana, sia davvero cariata.
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