sabato 29 novembre 2008

Sospetti

... Ho un ragionevole sospetto...
mi prendessi un pò troppo sul serio?

martedì 25 novembre 2008

La Luxuria alla riscossa

Gioia e tripudio, gaudio e sollazzo.
Dopo la vittoria di Obama in Usa, una trans ha vinto un reality, in Italia.
Che la gente stia perdendo i suoi pregiudizi?
La Luxuria nazionale, in barba ai ben pensanti, è andata a vincere uno dei reality più trash della tv. Reality che io ho seguito proprio perchè incuriosita dalla presenza della trans targata Rifondazione Comunista.
E mi ha conquistata.
La scandalosa, la polemica, la provocatrice, il peggio delle perversioni sessuali, che addirittura offendeva la Gardini nella sua femminilità, è stata grandiosa. Sempre la parola giusta, il gesto giusto, quasi sempre le giuste reazioni, e soprattutto mai volgare.
Ebbene sì signori miei, Vladimir Luxuria, non è stata mai volgare.
Sarà rimasto deluso chi cercava in lei il sedere dello scandalo, ma anzi, invece di shoccare il pubblico, Luxuria, molto poco lux e molto xuria ha bacchettato e moralizzato ciò che ormai sembrava lecito e scontato. A testa alta ha sbattuto in faccia a tutta una nazione sbavante -chi sul sedere e le tette della Belen, chi sugli addominali di Rossano-, che i principi morali, l'onestà ed il rispetto per l'altro non hanno orientamento sessuale.
E poco importa che la femmina del boss abbia manipolato tanto bene da arrivare seconda. Anzi, la gnocca di turno ha dovuto cedere il passo a chi è stata più onesta ed intelletualmente superiore di lei. Per una volta essere belle e mice non ha pagato.
E ora, Luxuria alla riscossa... per tutti ;-)

domenica 23 novembre 2008

Novello Trio Medusa al femminile

Nei giorni scorsi sono stata a Foggia, per una borsa di settore sul turismo religioso.
Chi mi conosce non potrà fare a meno di sghignazzare, ma tant'è...
In queste occasioni alle volte ci si trova bene, altre si medita il suicidio a base di tarallucci e vino. Questa volta mi è andata bene, anzi, direi alla grande, ritrovando due colleghe, già "collaudate" in due distinti viaggi.
Letizia, la The Queen del giornalismo turistico-economico, ironica e chiaccherona, se scrivesse lei "I miei primi quarant'anni" altro che film... una fiction ne verrebbe!
Barbara, The Telephone Girl, ancora perplessa sulla sua presenza a Foggia, che si consolava facendo shopping... di frutta.
Infine io, con il mio Saturno Contro, la gatta nera e la dipendenza dai tarallucci piccoli e ruvidi, a messaggiarmi con Lui, tra il discorso di un assessore, e i powerpoint di un dirigente...
Potere dei viaggi stampa che mettono insieme improbabili compagnie, tre personalità diverse si sono strette grazie ad un sottile filo empatico. Nasce così un novello Trio Medusa al femminile, che si trova a respingere gli attacchi di un'altra protagonista: The Rompyball Girl, colei a cui tutto disturba, troppo persa nella sua solitudine per capire che, purtroppo, non piace proprio a nessuno, e non perchè sia bruttina... Ciò nonostante lei è stata la première dame della nostra prima serata: un inviato di Rolling Stone, Pablo, rotolato in quel di Foggia, incauto le si è seduto accanto al nostro tavolo. Un bel ragazzo, dotato di testa pensante, che le ha prestato attenzione: non l'ha più mollato. Pablo è scappato dopo il caffè. Peccato, perchè ha perso lo show del nostro moderatore d'eccezione: Attilio Romita.
Il giornalista Rai, amico personale di The Queen, si è seduto al nostro tavolo per l'amaro, "mettendo in mezzo" la nostra The Rompyball Girl, emozionata da tante attenzioni.
Nei giorni successivi il novello Trio Medusa ha continuato a resistere alla fastidiosa presenza, facendo funzioni di pubblica sicurezza: con scolastica memoria si è impossessata dei posti infondo al pullman, con la complicità di Pablo, che ha allietato con i racconti della sua India.
Potere dei viaggi stampa che mettono insieme improbabili compagnie, unite sul fronte della resistenza, esse trovano poi conforto nell'intelletto, che, quando c'è, tutto salva. Giovanni, The Brindisy Man, soprendentemente ironico nella sua testardaggine cattolica, anche lui costretto a difendersi dagli attacchi di The Rompyball Girl. The Brindisy Man nell'ultimo pranzo ha trovato nel Trio Medusa un interlocutore laicamente polemico, ma intellettualmente stimolante. Ciò ha definitivamente sbaragliato The Rompyball girl, che si è poi vendicata abbandonando il Trio nel momento del bisogno...
Infatti, sulla via del ritorno il Trio Medusa ha scoperto che presso il piccolo e tristissimo aeroporto di Foggia un aspirante terrorista non può passare, soprattutto se è armato di una medaglia del pellegrino, candidamente adagiata sul fondo del bagaglio a mano. Tale medaglia era stata donata da Mister Opera Napoletana Pellegrinaggi alla nostra The Queen in virtù delle sue doti giornalistiche. Gli addetti alla sicurezza non capendo cosa fosse quell'oggetto metallico di forma circolare, hanno aperto la valigia, esponendo abiti e proprietaria alla pubblica gogna. Scoperto l'arcano bisognava -di fatto- rifare la valigia. Mentre il piccolo aereo turistico aspettava in pista. Il Trio Medusa si affannava sulla cerniera. In tutto ciò l'indifferente assenza di The Rompyball Girl si materializzava: era in cordiale colloquio con lo stuart di terra, spiegando il nostro ritardo.
Un trabballante volo ha riportato tutte a Fiumicino, dove il Trio Medusa si è sciolto in un abbraccio e la The Rompyball Girl si è smaterializzata in una toilette.
Fino al prossimo viaggio stampa.

mercoledì 12 novembre 2008

Italiani&media: quello che meritiamo

Rulli di tamburi, squilli di trombe e fiumi di spumante nel privato dei palazzi dell'Editoria che conta: così m'immagino sia stata accolta la notizia del fallimento della raccolta firme sui tre referendum proposti da Grillo.
Personalmente sono delusa da questa cosa: ero andata a firmare piena di speranza, certa che gli italiani volessero sul serio dei cambiamenti... abolire l'ordine dei giornalisti avrebbe -tra l'altro- l'effetto di annullare annunci di lavoro come quelli che commentavo ieri... invece...

E pensare che proprio ieri, l'illuminato Antonio Caprarica si era espresso in maniera chiara sulla casta dei giornalisti. Ospite nella trasmissione di Corrado Augias, Le Storie su Rai3*, stava presentando il suo libro "Gli italiani la sanno lunga... o no!?", quando l'argomento è inevitabilmente scivolato sulla questione della caste, legittimate dal popolo italiano, che in qualche modo le sostiene con il suo atteggiamento passivo:"tanto funziona così".
Finchè Caprarica ha sostenuto di essere molto critico verso la sua casta, che secondo lui bisognerebbe rivedere il ruolo del giornalista, viste le sue responsabilità nella comunicazione.
Ah signori miei, che bello sentirgli dire che i giornalisti dovrebbero rivedere i loro privilegi facendo un passo indietro.

Gli italiani hanno dimostrato di non avere interesse che le cose nella comunicazione cambino, i giornalisti non mollano...
Abbiamo quello che meritiamo, ma che frustrazione.


*video
http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Lestorie^17^149762,00.html

martedì 11 novembre 2008

Noi si Lavora per la Gloria...

"L'agenzia di stampa (...) sta creando la sua rete di corrispondenti e cerca collaboratori sul territorio: gente motivata, innamorata della professione in grado di aiutare a far crescere il progetto editoriale investendo sul proprio futuro. Ci aspettiamo serietà e proattività, doti comunicative e buona capacità di scrittura. Gradita precedente esperienza nel campo. Offriamo la possibilità di imparare seriamente una professione lavorando in prima linea a contatto con una redazione giovane e dinamica, offrendo l'opportunità di arrivare al tesserino di pubblicista. Per ora le collaborazioni avvengono a titolo gratuito. No perditempo"

Nella mia quotidiana ricerca di nuove collaborazioni, questa mattina mi sono imbattuta in questo annuncio. In realtà mi capita spessissimo di trovare roba del genere. Si cerca gente professionale, appassionata, che abbia tempo da dedicare ad un lavoro. Ma non ti pagano.
Signori, noi non lo sapevamo, ma con la Gloria si pagano le bollette, si fa la spesa, si mette benzina, i rapporti di coppia non entrano in crisi per problemi economici o di status... Incredibile, e io che continuavo a chiedere un compenso economico!
Qui poi, si parla anche del tesserino da pubblicista: la mia ilarità è arrivata alle lacrime. Il tesserino si prende -tra l'altro- solo se puoi dimostrare che ti hanno pagato una somma precisa nell'arco di due anni; somma che varia da regione a regione. Ergo, i versamenti per il tesserino te li devi pagare, loro ti danno però tutta la certificazione. In pratica lavori come un professionista, ma non guadagni nulla. Così, se si vuole fare il giornalista o similare, si deve avere un conto in banca bello solido. Il sistema è collaudato, ne conosco tante di persone che hanno preso così il tesserino: è -quasi- la prassi.

Ma poi? una volta che ti sei pagato il tesserino, che hai lavorato per la Gloria per due anni... continui ad avere proposte al limite della legalità, che non ti danno autonomia, nè un briciolo di autostima....

Ma che importa se guadagni poco...
noi si lavora per la Gloria!

mercoledì 5 novembre 2008

Che bella giornata, ovvero la vittoria di Obama

Ieri ha diluviato. Pioveva a vento e l'ombrello non ha potuto ripararmi le gambe e la vita: mi son dovuta tenere i jeans zuppi addosso per altre due ore, finchè non sono andata a casa, dove ho avuto una discussione, non solo stupida, ma anche inutile...
Mi sono coricata con un umore decisamente nero, infreddolita nelle ossa, decidendo di non seguire minimamente gli sviluppi elettorali americani: la mia razione di stress quotidiano l'avevo presa.
Questa mattina mi sono svegliata con il sole che filtrava dalle persiane: sembrava una visione mistica. Che fosse di buon augurio per le elezioni americane? Rinvigorita dal sonno al sapor di valeriana, barcollante sono andata ad accendere la tv.
Mi sono scoperta emozionata.

Avevo seguito queste elezioni americane molto tiepidamente, seppur con un occhio di riguardo verso i Democratici, finchè McCaine ha scelto la Palin come sua vice: Obama doveva diventare Presidente! Quello che più mi infastidisce dell'America è che le sue scelte poi ricascano a pioggia su tutto il pianeta... la Palin mi spaventava, McCaine come repubblicano poteva non cambiare niente, ma con lei addirittura peggiore le cose... Metteteci che gli americani sono strani, e alcuni (molti?) di loro razzisti... che sono capaci di partire per guerre non solo stupide, ma inutili...
Sì, questa mattina alle 8.00 ero molto emozionata.

Quando ho capito che Obama è il primo Presidente degli U.S.A. di colore... ho tirato un sospiro di sollievo. Non so se sarà un buon Presidente, ma so che l'evento storico di questa notte ha un significato molto più che positivo. E' un'elezione che da fiducia e speranza in un mondo migliore.

Bevendo il mio caffè alla finestra assolata, mentre la tv mandava le immagini del nuovo Presidente Americano, ho pensato
che bella giornata.

lunedì 3 novembre 2008

Meno male che c'è Walt Disney

Tenerezza, allegria, fantasia per un'oretta e mezzo di sereno divertimento: questo è Wall-E, l'ultimo capolavoro della Walt Disney, all'insegna dell'ecologia.
Dico capolavoro perchè lo è sul serio: un cartone animato che riesce a trasmettere emozioni, suscitare risate, anche solo con le immagini.
La trama è nota: un tenerissimo robottino rimane da solo sulla terra, in compagnia di un insetto, e ostinatamente continua a persistere nel suo obiettivo: raccogliere e comprime la spazzatura che ha sommerso la Terra, rendendo impossibile la vita.
Finchè non arriva un altro robottino -probabilmente uscito dalla Apple come prodotto di punta-, con l'unico obiettivo di cercare delle piante a prova della rinnovata abitabilità terrestre... e Wall-E s'innamora perdutamente, compiendo vere pazzie cosmiche. In effetti lei, Eve, è splendida: un ovetto bianco lucido con uno schermo nero, dai bordi stondati; lui invece è tutto arruginito e con un design decisamente retrò.
La sera che ho visto questo film ho potuto beneficiare di un plus: sui sedili di fronte a me c'era un bimbo con la mamma, ed era seduto in braccio al nonno. Questo bimbo s'è divertito da matti, ma la cosa divertentissima sono stati i suoi commenti e le sue domande a voce alta, come se stesse a casa sua. Sottolineo che non era la classica peste da sopprimere da piccola, ma un bimbo educato che sembrava dare voce al comune sentire della platea: mai fastidioso, sempre stupito e divertito. Le sue risate erano le nostre.
In questo periodo storico, personale e soprattutto non, posso serenamente affermare: meno male che c'è Walt Disney.