mercoledì 18 aprile 2012

In Politica forse è il Suv che fa l'Opinione

Banca, questa mattina verso le 10, in zona Eur. Filiale quasi deserta, io e un paio di persone, niente di più. Mi siedo con il mio libro di Camilleri sul sorriso di Angelica, e m'immergo nella Sicilia, così simile alla mia Puglia...

La mia lettura sognante è a un certo punto interrotta dai commenti di un signore di circa 60 anni (un sessantino, direbbe Camilleri), distinto e dall'aria spiritosa. Così spiritosa, che all'inizio pensavo volesse scherzare.

Infatti il signore comincia a chiaccherare con il cassiere dei diamanti di Belsito, a voce alta, così che lo si sentisse, esprimendo poi la sua opinione, molto chiara:
"Ma qui nessuno ha capito che i rimborsi sono soldi dei partiti che ci possono fare quello che vogliono; sono soldi loro, quindi non c'è reato".
E mentre ciò diceva s'è girato guardandosi intorno sorridendo, cercando evidentemente una sponda. Ma ha trovato solo il mio sguardo, che più ad un'Angelica sorridente, somigliava ad un Orlando Furioso.

Sarebbe stato da spiegare al sessantino spiritoso un sacco di cose poco spiritose, non da ultimo il fatto che i rimborsi sono totalmente sproporzionati, essendo di quattro a uno.
Ma ho preferito tornare con la lettura in Sicilia, evitando una sceneggiata napoletana.

Di lì a poco, è stato il mio turno, mentre lui se ne andava.

Finito ciò che dovevo, sono ovviamente uscita, e ho visto il sessantino spiritoso che se ne andava in suv. Io mi sono diretta a casa con il bus.

Forse in politica è il suv che fa l'opinione.

lunedì 16 aprile 2012

L'Antipolitica

Ieri il mio augusto genitore m'ha chiesto a bruciapelo, e spiazzandomi, che cos'è l'antipolitica, di cui si sente parlare in tv in questi giorni. Di rimando mi è venuto da chiedergli se, intanto, sapeva cosa significasse realmente la parola 'politica'...

Fu così che come una favoletta mi son messa a raccontare all'augusto genitore dell'etimologia di politica e la sua origine greca, politikè, ovvero l'arte di governare gli Stati, o amministrazione della cosa pubblica, il tutto -possibilmente- all'interno della democrazia, che pure deriva dal greco, dèmokratìa, ovvero, governo a cui prendono parte diretta o indiretta tutti i cittadini.

Così, stabiliti i termini di politica, l'antipolitco è colui che è avverso o estraneo alla politica. Ma...

I nostri partiti politici da un bel pezzo hanno smesso di fare politikè, e oggi, in cui il Paese ha l'occasione di cambiare, hanno l'incredibile faccia tosta di liquidare con antipolitica tutti quei movimenti civili che -almeno apparentemente- sembrano diversi da loro.

Pare quasi di sentirla la paura che hanno: se gli italiani riscoprono il significato di politica, c'è la possibilità che se ne rinnamorino, facendola attivamente, e se arriva gente nuova, forte, con idee, proposte, non ci voteranno più...

L'augusto genitore è rimasto perplesso, ma alla fine ha commentato: se politica è quello che abbiamo visto negli ultimi anni, allora ben venga l'antipolitca.

venerdì 6 aprile 2012

Le Dimissioni di Bossi e la caduta della Seconda Repubblica

"E' un complotto di Roma Ladrona", oppure "Non mi avevano detto niente": queste le dichiarazioni di Umberto Bossi, l'ormai ex segretario della Lega, che si possono leggere su tutti i giornali in queste ore.

La notizia la sai, ed è di quelle non solo belle succulente, ma anche epocali, da libri di storia della politica: Bossi costretto alle dimissioni perchè la sua famiglia pare prendesse soldi dai rimborsi elettorali della Lega per fini privati, mentre il tesoriere Belsito si dava ad investimenti curiosi in Tanzania, Cipro e altrove.

E' uno tzunami non solo per i tantissimi leghisti onesti che credono ancora in questo movimento, ma per tutta la politica italiana, che con i suoi commentatori non può far altro che registrare, con la caduta di Bossi a stretto giro di boa da quella di Berlusconi, la caduta della presunta Seconda Repubblica.

Ed è un qualcosa che ha scosso tutti, ma proprio tutti, compreso chi non ha la minima stima per Bossi ed i suoi. Perchè se si dubita di tutti i politici, le parolone che Bossi ha inveito verso Roma ed i suoi politici, sono state sempre così forti e potenti nel richiamo popolare, da convincere tutti sulla pulizia del partito, sebbene qualche dubbio ai militanti sarà pur venuto ascoltando il Trota...

Ma sono proprio i militanti della lega, quelli duri e puri che mi fanno pensare tanto... a parte che mi dispiace veramente per loro: ieri alcuni erano in lacrime nei vari servizi televisivi... e c'è di che capirli... eppure tutto ciò è esattamente quello che succede in un partito dove il culto dell'uomo e della sua ideologia supera la logica, il buon senso e il bene comune inteso come nazione: crolla lui, per qualsiasi motivo, e tutti girano come formichine impazzite, senza saper ben che fare... tranne Maroni, ovviamente, che quello che deve fare lo sa, e anche molto bene... e se ci pensi non c'è neanche da stupirsi se ti trovi personaggi come Lusi della Margherita e come Belsito: se si costruiscono partiti con personaggi non eletti dalle genti, ma nominati da nomenclature varie, devi pur aspettartela una bella sorpresa di Pasqua. Per carità, non che elezione sia sinonimo di onestà, ma di democrazia, di confronti interni, di idee, almeno, sì...

Sicchè torna nuovamente a riaffacciarsi la millenaria idea di politica dell'agorà, ovvero di azione per il bene comune, possibilmente all'interno di organi democratici; roba che qui da noi sembra veramente archeologia, mentre questa cosa di Bossi scuote talmente tanto tutti, che anche chi leghista non è, non crede possibile che Bossi fosse a conoscenza degli sperperi che avvenivano: non da ultimo a sostenere questa teoria è Enrico Mentana, ieri sera da Formigli a Piazza Pulita su La7, anche alla luce delle intercettazioni tra il tesoriere Belsito e la Dagrada.

A parte che stanno uscendo ora delle dichirazioni della Dagrada che dice di aver avvertito Bossi, ed esclusa a priori la teoria del complotto romano, provo, sottolineo provo a prendere per buona l'idea di Mentana che il pover'uomo non ne sapesse nulla... francamente non mi sembra molto meglio...

"Non mi avevano detto niente", significa che Bossi è stato trattato più o meno come un povero vecchietto a cui non si dicono le cose per non agitarlo, e che lui seriamente provato dalla malattia, non se ne sia accorto. Il che mi farebbe pesare anche alla circonvenzione d'incapace, ma soprattutto mi fa pensare che un uomo che non era in grado di distinguere la realtà da ciò che gli veniva detto, fino a 4 mesi fa era un nostro ministro... ma andiamo oltre... continuiamo ad ammettere che Bossi non ne sapesse nulla... ma la signora Bossi e i suoi figli sì però, come potevano non sapere, o alla meglio, avranno pur chiesto 'sti soldi da dove vengono, di chi sono? E quindi, non è la stessa cosa? Sì, tanto che si è dimesso. Amen. Però, loro pensassero a chi hanno in casa e noi pensiamo, e anche tanto alla politica tutta, che pur se puzzolente, è la base, il sale della democrazia, ovvero di una nazione.

Ma intanto? intanto Maroni va a passo di carica verso la successione, driblando l'attuale triumvirato con Calderoli (Calderoli???) e la Dal Lago. Ma sono i risvolti sulla politica nazionali i più interessanti, perchè da qui si sentono battere i denti di tutti i politici, che se ancora non l'avevano capito, cominciano a vederlo sul serio che i tempi sono cambiati e sono tempi neri, anche per loro.

Amaramente divertente sarà vedere le loro acrobazie per rimanere sulle sedie, visto che non siamo capaci di mandarli tutti a casa.