lunedì 22 giugno 2009

C'è chi potrebbe e chi non può

http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-8/vita-disordinata/vita-disordinata.html

Consiglio questo articolo di cui sopra, se non altro per l'originale dialettica, sebbene il ministro Bondi sostenga che "L'insidia più grande per la nostra democrazia è l'azione del quotidiano Repubblica ", mentre invece "La realtà, è che un governo democraticamente eletto subisce un'aggressione sistematica (...) sulla base di una campagna scandalistica paragonabile alla pesca con lo strascico".
Di fatto, come sottolinea Messina, "cosa sia successo nelle misteriosissime feste di Palazzo Grazioli, il telespettatore italiano non è riuscito a saperlo. E forse non lo saprà mai, se aspetterà che glielo rivelino i tg di Berlusconia."*

"Diventare giornalisti per la nostra generazione era stato facile, ma rimanere tali è davvero difficile. Per noi è un desiderio irraggiungibile poter invecchiare facendo questo mestiere. Magari potessimo invecchiare. Magari potessimo morire nella nostra redazione. Magari mio padre, che spera ancora di vedermi affiancare al mestiere del giornalista un impiego in qualunque ufficio, ministro o associazione, si convincesse che io un mestiere ce l'ho già da anni! Se ogni giorno non radessero al suolo le mie redazioni, potrei dimostrare a mio padre che lavoro, che non sto giocando ma che sto facendo il giornalista". E' un estratto dell'ultimo articolo scritto da Mohammad Ghouchani direttore del quotidiano riformista iraniano 'Etemad e Meli', prima di essere arrestato sabato mattina. Tratto dall'approfondimento di La Repubblica sulla situazione in Iran.

C'è chi potrebbe e chi non può.


* http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-9/silenzio-telegiornali/silenzio-telegiornali.html

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