sabato 22 settembre 2012

Le Lanterne Rosse di Fenghuang

Pensieri scritti su sottili palloncini di carta di riso, sollevati in cielo da piccole fiammelle, che si riflettono sul fiume Tuo, confondendosi come lucciole alle altre mille lanterne che illuminano la notte nel centro storico di Fenghuang.

Finalmente eccola lì la Cina del mio immaginario, con i tetti arricciati e le lanterne ad illuminare gli ingressi, tutti con la soglia rialzata, perchè così gli spiriti maligni inciampano e rimangono fuori casa... e l'ho incontrata di sera, la 'mia Cina', illuminata a festa, anche se festa non era. 

E tra quelle mille luci, botteghe artigiane, cuochi all'opera in strada, cineserie di tutti i tipi e fogge, tanti cinesi a spasso che ti guardano stupiti, a volte divertiti nel vedere occidentali a passeggio confusi tra loro, è forte il desiderio di perdersi tra i vicoli, lasciandosi guidare da una lanterna piuttosto che un'altra, ad ammirare misteriosi portali chiusi e magicamente illuminati... ma ligi al protocollo del programma 'accontentarsi' di giocare al tiro a segno con la locale balestra, ridendo della vincita di un bastoncino pulisci orecchie, per poi incontrare lui, il fiume Tuo, che silente attraversa la città, con due file di blocchi paralleli posti per guadarlo a piedi, agili e comodi per chi non ha le mie vertigini e allora si fa accompagnare mano nella mano, cercando di non cadere in acqua quando il traffico pedonale si blocca incrociandosi nei due sensi di direzione...

Poi arriva il giorno e la città vecchia si presenta in tutto il suo splendore di palazzine in legno, ponti coperti e palafitte: seduti ad un 'bar' tra caffè lunghi e pinte di tè al gelsomino bollente, ti guardi introno e ti chiedi come sia possibile che un'antica città cinese ti ricordi Firenze e Venezia, mentre la luce del giorno rivela un fiume vissuto in tutto e per tutto: pesca, turisti in barca, donne al bucato, uomini e ragazzi al bagno e pedoni in attraversamento. In Cina, anche se non potabile, l'acqua è alleata e compagna di vita.

E la prospettiva dal fiume anche è diversa: le palazzine sembrano fragili, pronte a crollare al primo alito di vento, e le lanterne paiono tristi senza la loro anima di luce interna, ed in attesa della notte che le farà brillare ancora.

Ma Fenghuang non è solo una città storica, è anche una ridente cittadina moderna nell'area della minoranza etnica Miao: passeggiando nelle strade vedi una cosa rara: tante donne incinte e tanti bambini con adorabili musetti curiosi di te, dei tuoi grandi occhi tondi e del tuo naso immenso, con le mamme che si fermano a sorriderti, e cercano di convincere il piccolo miao che non siamo esseri alieni di un altro mondo, anche se forse i piccoli miao hanno ragione...

E mentre la vita a Fenghuang scorre come in tutte le cittadine di provincia del mondo, con le donne e i bimbi al mercato, gli anziani a giocare in strada o simil 'bar', mentre le automobili non hanno alcuna intenzione di parti passare, anche se sei sulle strisce, le lanterne rosse dondolano dolcemente, guardiane di un passato che sopravvive nelle loro luci notturne.

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