giovedì 30 dicembre 2010

La resa delle cuffie

Dopo quasi un anno e mezzo, oggi il mio tempo al call center è finito.
Con immenso sollievo, oserei anche aggiungere: per fortuna pare, sembra, che le parole scritte possano permettermi di mantermi nella mia vita...
In realtà queste esperienza mi ha dato molto: per tutto questo tempo non solo ho potuto continuare a viaggiare e a seguire le mie cose, ma quando ero lì, tutto sommato facevo un po il cavolo che mi pareva. Luogo anomalo quel call center, in cui i team leader non ci stressavano troppo, anzi assolutmanete per nulla, sicchè spessissimo i miei pomeriggi lì -soprattutto in estate-, si trasformavano in allegri salotti con le amiche.
Le amiche: sarò infatti sempre grata a quel posto per aver portato nella mia vita persone speciali: Nadia, le cui risate all'ultima fila -tipo ultimo banco scolastisco- saranno ricordate a lungo; Giulia, con cui ci siamo fumate tutte le sigarette possibili, tra un sogno di fuga dal call center e la dura realtà; Donatella, che ci dispensava nozioni e consigli astrologici e l'aristocratica Federica con il suo sogno di lasciare l'Italia, che presto si avvererà.
E se anche il lavoro era monotono, avvilente ed esasperante, e pure ho incontrato persone ambigue, che ancora non riesco a codificare nel loro atteggiamento, oggi si è chiusa un'epoca, che è stata comunque bella.

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