giovedì 26 marzo 2009

Di un libro divertente


Roma, sole, caldo, una mattinata molto fruttuosa dal punto divista tecnico: soddisfazione condita di ottimismo e La Feltrinelli, lì, spalancata su Largo Argentina. Impossibile resistergli.

Ne sono uscita felice e contenta, con due libri. Di uno ne avevo sentito la recensione a "Per un pugno di libri", settimane fa; dell'altro mi ha sedotto il titolo: "Diario di un fumatore". Considerando che non posso più fumare, né partecipare alle altrui aspirazioni, forse leggendo il diario di uno che fuma, mi son detta, la sigaretta mi mancherà meno.
Come una bimba impaziente di scartare il nuovo giocattolo, io sulla metro, appena conquistato un posto a sedere, ho subito preso a leggere il libro 'sconosciuto', il nuovo compagno di viaggio.
E ho cominciato a ridere quasi subito. Un sorriso largo e sentito, che in alcuni tratti diventava la vera sghignazzata che avrebbe voluto essere una sonora risata... tipo quando si rideva a scuola e non si voleva esser sentiti dalla prof, che invece ci ignorava con pietà. Ecco, i compagni di vagone mi ignoravano alla stessa maniera.
Ridevo perché ho riconosciuto le mie stesse argomentazioni di quando fumavo, e le stesse azioni di oggi che (sigh!) ho smesso. Inoltre l'autore racconta situazioni autobiografiche non proprio ilari con piglio talmente auto ironico, da non poter resistere al divertimento. Il tutto raccontato con una scrittura secca e snella.
Arrivata alla mia fermata non vedevo l'ora di riprendere la lettura... ma ho da finire la Pompadour: i libri, come le persone, non vanno mai traditi, poi non ci si capisce più niente.
Insomma, se il buongiorno si vede dal mattino, le sei pagine che ho letto, dovrebbero preludere ad un libro veramente divertente.
Che ovviamente vi consiglio, almeno le prime sei pagine!

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