sabato 28 gennaio 2012

La coerenza che manca in 750 mila euro

750 mila euro per un totale di tre serate: questo il compenso per la partecipazione di Adriano Celentano al prossimo Festival di Sanremo.

Francamente mi dispiace. Non che Celentano si produca in monologhi molto rock, anzi, ma leggere di come abbia imposto la non interruzione pubblicitaria -almeno nella prima serata- o di come pare abbia preteso un hotel di suo gradimento...

750 mila euro per un totale di tre serate. Mentre la maggior parte della mia generazione gioisce se in un mese mette insieme 750 euro. Senza mila, ovviamente.

Non ho idea di cosa monologherà Celentano, magari saranno ragionamenti che potrebbero far spellare le mani ad applausi, ma se anche fosse, non credo che il calore sarà tale, perchè in ognuno degli svariati milioni di telespettatori sarà vivo il pensiero che fa presto a ben parlare lui, con 750 mila euro per un totale di tre serate.

Lo scorso anno ci fu una polemica similare per l'intervento di Benigni, forse lo ricorderai. Ma ci vedo delle piccole differenze. Benigni è sì uomo di spettacolo, ma negli anni ha dimostrato di essere anche di cultura, regalanto momenti di reale commozione popolare nelle letture di Dante o dell'Inno di Mameli, facendo un reale servizio pubblico. E se ben ricordo quel compenso dello scandalo, 200, o 250 mila euro, andò in beneficenza.

Ma c'è anche un altro fatto: lo scorso anno il Paese ancora credeva all'allora Primo Ministro Berlusconi, che sorridendo rassicurava tutti sull'inesistenza della crisi, lo spread era ancora sconosciuto ai non addetti e la gente pensava che il futuro sarebbe stato solo difficile.

Oggi sappiamo che la crisi c'è ed è nera, sappiamo cosa sia lo spread e che sarà dura, tanto che il popolo invoca -praticamente- inascoltato un forte ridimensionamento dei privilegi della casta di tutte le caste, in primis quella politica.

Così Celentano apparare un tantino carente di rispetto e coerenza, mentre pare faccia la divetta capricciosa con la Rai, che ovviamente incassa con orgoglio un canone francamente incomprensibile.

Di fatto il personaggio sembra far parte proprio di quella casta delle caste, che di rock ha solo la resistenza. A meno che non devolva anche lui tutto in beneficenza a ospedali pschiatrici o pediatrici o similari.

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