lunedì 26 dicembre 2011

Nelle librerie e sulle bancarelle

Le librerie sono posti magici: scaffali pieni e ripieni di ogni libro desiderabile. Sogni, racconti, ricette e storie: l'umanità tutta, in infinite sfaccettature e declinature, rilegate negli scaffali, ormai non più polverosi, ma lindi e pinti dei grandi marchi di distribuzione editoriale. Alcuni hanno anche un angolo bar, dove puoi cominciare a conoscere il giovane libro che ti conquisterà, tanto d'acquistarlo - e chissà, anche amarlo- mentre sorgeseggi qualcosa, magari mentre fuori piove... E non importa se il giovane libro ha in sè un testo antico di millenni: finchè un lettore non lo fa invecchiare tra le sue mani e sotto i suoi occhi, il libro sarà sempre giovane.

L'avrai capito: per me la libreria è come una porta dimensionale per un altro mondo, dove tante voci silenti stanno tutte insieme, mentre le immagini delle copertine fanno da muto megafono. Per comprendere quale sia il discorso giusto per te in quel momento, ci vuole un po di tempo... lasciarsi passeggiare tra gli scaffali che sanno di carta appena stampata, farsi sedurre dal titolo della copertina che ti 'dice qualcosa', aprire il giovane libro a caso e leggere una semplice frase...

In realtà, per me -avrai capito anche questo- comprare un libro è un piccolo rito, che si conclude sì alla cassa, ma che passa anche per i divanetti dell'angolo bar, dove quel giovane libro è già tuo, ma non ancora del tutto. E allora lo sfogli, attento a non rovinarlo, provando l'emozione di essere il primo ad aprirlo: un'emozione che sembra anche essere del giovane libro stesso, oggetto timido, dalla rilegatura che scricchiola un po, e le pagine tese, quasi rigide, nel timore di non essere apprezzate, capite, accettate... infatti puoi sempre riporre il libro nello scaffale del negozio, ma la traccia della lettura, ad un appassionato, non sfugge, così il libro può essere un non venduto...

Ha paura il libro, di scoprire di non essere riuscito a conquistare, acquistandolo, ma quando esci dalla libreria e sul primo bus passante, o nella prima poltrona casalinga che trovi, o sotto le coperte più soffici, il libro, felice di aver trovato casa, si aprirà non più scricchiolante e le pagine non saranno più tese, ma si offriranno dolci e docili alla lettura che sfoglia e spoglia il racconto.

Ma ci sono altri posti magici, forse ancora di più delle librerie: le bancarelle dei libri usati.

Lì i libri vecchi stanno spesso affastellati l'uno sull'altro, a nascondersi a vicenda, quasi litigassero per avere l'attenzione del passante, desiderosi solo di trovare un nuovo lettore, per raccontare ancora la loro storia, risentendosi giovani.

Lì, frugando in quella bancarella, la ricerca è diversa: i prezzi assolutamente invitanti ti fanno acquistare cose che in libreria, per tanti motivi, non sceglieresti... capita -come in libreria- che tu non trovi nulla di paciavole per te, ma capita anche che torni a casa con un piccolo bottino.

Ti siedi sul divano e guardi i nuovi arrivati: spesso le loro pagine ingiallite portano ancora i segni di un lettore gentile, che non piegava le pagine, oppure di un lettore distratto, a cui magari è sfuggito un goccio di caffè sulle pagine... ma sempre in ogni caso, il tentivo di ricostruire la storia del vecchio libro finito su una bancarella ruberà qualche minuto, prima di riporlo in libreria, o sul comodino, per una prossima lettura in notturna. Certe volte capita di trovare libri molto vecchi, anche degli anni '40, con dentro ancora un biglietto del tram... e così come in una perfetta trama cinematografica, quel libro ha attraversato la storia d'Italia recente, magari da essere lui stesso un romanzo nel romanzo... se solo si sapesse, se solo potesse dire... lui timido non lo è più da un pezzo e anzi sfrontatamente offre le sue pagine alla lettura, ma come sia arrivato a te, rimarrà un mistero.

Ma alle volte capita una cosa che incuriosisce ancora di più di un vecchio libro consumato dal tempo e dall'uso: libri posseduti, ma mai letti. E' facile scoprirli: sono libri ancora govani, in ottimo stato, la copertina, rigida o morbida che sia, non ha pieghe strane, ma soprattutto girando il libro, nel prospetto che poggia sullo scaffale, si nota che le pagine non presentano quell'annerimento tipico della lettura, ma sono candide. Fai la prova con un tuo libro letto a metà: guardalo nel suo basso e saprai fin dove hai letto, e se sei bravo, questa guida può farti anche da segnalibro...

Insomma questi poveri vecchi libri per anni hanno atteso in libreria il loro momento, poi, chissà come e perchè, son stati venduti per poche lire a chi ne avrebbe tratto un piccolo guadagno. E spesso e volentieri sono signori libri, ancora 'realmente' giovani, come Io C'ero, di Biagi, o Libeccio di Folco Quilici... All'inizio, quando li vedi sulla bancarella, ti affretti a prenderli, guardandoti intorno, come un ladro che ha visto una facile preda e non vuole farsela rubare da un altro... e già ti chiedi come mai qualcuno possa essersi voluto liberare di libri scritti da chi sa -o sapeva- scrivere veramente bene; ma solo dopo, sul divano ti accorgi relamente del piccolo tesoro conquistato: quei libri usati, o vecchi, non sono, in realtà, nè uno o nè l'altro...

Sono come amici di amici, che in cambio dell'ospitalità, sapranno regalarti momenti d'umana eternità.

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