sabato 3 dicembre 2011

De Mauro: italiani quasi analfabeti

Mentre Langone ipotizza la chiusura delle università per permettere alle italiche donne di tornare ad adempiere al loro mammifero dovere, il linguista Tullio De Mauro, ormai giorni fa, ha lanciato un allarme strano, direi anche stonato, nel suo anacronistico contenuto: solo' il 29% degli italiani è in possesso degli strumenti linguistici per padroneggiare l'uso della lingua italiana', riporta Repubblica.it.

Nello studio presentato da De Mauro sembra essere chiaro che ci sia il rischio di analfabetismo.

Il dizionario Hoepli mi dice che analfabeta significa sì di chi non sa scrivere e leggere, ma dice anche ignorante o illetterato... ma che strana coincidenza.

Ricapitoliamo: Langone vuole chiudere le università, De Mauro dice che gli italiani stanno diventando analfabeti, mentre pochi giorni fa il leghista Buonanno orgoglioso sosteneva le ragioni dell'identità padana 'perchè esiste il grana padano'...

Chiaramente il buon leghista voleva dire che la cultura padana la si ritrova anche nelle tradizioni gastronomiche, talmente radicate nel territorio da esserne carattere distintivo, nonchè rivelatorio della stessa, e quindi da tutelare. Certo però, che detta come l'ha detta lui....

Insomma la cultura è un concetto vario: può significare l'insieme delle tradizioni linguistiche, tradizionali ecc di una popolazione, anche padana, o di un periodo storico, ma è anche l'insieme degli strumenti che permettono a un individuo di formarsi (e di essere libero)...

Ma se questo individuo, per svariati motivi, non sa 'comprendere' la propria lingua, come se la forma la propria identità? se le italiche donne smettessero di studiare (sostenute anche dai deludenti risultati presentati da De Mauro), e ricominciassero a generare figli, che senso avrebbero, ai fini dei ragionamenti di Langone, se fossero italici analfabeti, a vantaggio dell'anglosassone o dell'iberico?

Polemiche post femministe a parte, ma come si fa a non vedere che c'è bisogno ancora di più di scuola e cultura?

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