giovedì 22 dicembre 2011

Cristo sta sempre fermo a Eboli

Ricordo che quando cominciai a leggere Cristo si è fermato a Eboli mi colpì principalmente la difficoltà di Carlo Levi nel raggiungere il paesino lucano dove il regime l'aveva confinato. Quando leggevo quelle pagine avrò avuto vent'anni di meno, circa.

Ma che arrivare nel profondo Sud non sia impresa facile l'ho sempre saputo, quasi come un'informazione contenuta nel dna, forse per i racconti di mio padre sulla sua infanzia... e certo avere difficoltà di movimento ci stava nel 1943: il Sud veramente sembrava abbandonato dal dio dell'uomo...

Ora siamo alle soglie del 2012, l'anno che i Maya dicevano sarà l'ultimo, e il profondo Sud è ancora tagliato fuori dal resto del mondo. A meno che tu non scenda in aereo e soprattutto all'arrivo non abbia un'automobile disponibile per tutta la tua permanenza... perchè una volta arrivato dovrai pur spostarti ogni tanto... ma questo è un altro post.

Dunque, per andare in Puglia puoi farlo in pullman, impiegandoci sette ore e arrivare con le gambe rattrappite, oppure andare in automobile, mettendoci più o meno lo stesso tempo, ma con il vantaggio di essere indipendente.

Ma soprattutto c'è il treno. Le magnifiche Ferrovie dello Stato. Pratiche per tanti aspetti e relativamente economiche. All'inizio delle mie calate solitarie pugliesi, dopo aver escluso per esasperazione il pullman e l'aereo era ancora roba da ricchi, non avendo la patente, o volendo fare giusto una toccata e fuga, il treno era la mia certezza. Anche qui, però con alcuni distinguo: con l'avvento dell'Eurostar, infatti, scoprii che non aveva senso pagare il servizio come una tratta che va a Nord.

L'Eurostar, infatti accorciava le distanze in modo considerevole. Ma solo verso Nord. Il mio Roma - Taranto si fermava ben tre volte a Napoli, più altre fermate in posti rinomati quali Ferrandina, Bellamuro e Metaponto, impiegandoci una cosa come -anche- otto ore... senza contare che spesso i treni erano già sporchi alla partenza.

Fu così che ripiegai sul magnifico notturno: cuccetta nello scompartimento solo donne, partenza alle 23, 30, arrivo a Grottaglie (molto più vicino di Taranto) in mattinata: guadagnavo tutta la giornata e risparmiavo. Nei lunghi anni che così mi calavo nel profondo Sud, scoprii tutto un mondo di studenti fuori sede o italici immigrati che affollavano quei treni: eravamo quello che tecnicamente si chiama turismo etnico, che normalmente muove una certa fetta economica nel turismo, tanto che alcune compagnie aree ci basano interi progetti economici, e infatti quei treni erano sempre, dico sempre pieni, ma tant'è....

Dopo alcuni anni in cui finalmente potevo calarmi in automobile, la scorsa estate volevo ancora avvalermi degli splendidi servizi delle FS, avendo solo pochissimi giorni disponibili (andare in auto era quindi solo una strapazzata), ma con vero orrore scopro che il servizio cuccette tutto era stato soppresso: non che io abbia timori di sorta, ma notoriamente quella tratta in notturna è la meno sicura d'Italia, per via dei ladri. Oggi quel treno è direttamente soppresso: se voglio andare da Roma a Grottaglie devo fare il giro della Puglia, se invece voglio andare a Taranto devo fare mezzo giro del Sud: entrambe possono anche essere interessanti come idee, però non funzionali... Per la cronaca: finì che l'estate scorsa non scesi proprio in Puglia (con il pullman non c'erano proprio i tempi).

Fortuna che ora ci sono le low cost, così se vuoi, puoi scendere nel profondo Sud velocemente, sempre che tu, però come già sottolineato, abbia un'auto disponibile.

Detto tutto ciò, per curiosità oggi vado a vedere il sito di Italo, i treni privati Montezemolo: oltre Salerno non scende, per ora.

Insomma, dopo 70 anni, Cristo sta sempre fermo a Eboli.


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