mercoledì 10 agosto 2011

io e l'iter d'invalidità

Mia madre è invalida, e lo è al 100%.
Quindi le spetta di diritto l'invalidità, con tutti gli annessi e connessi.

Bene, ora ti racconto una storia, che è la sua, ma anche di tantissimi altri onesti cittadini, che combattono contro l'iter per la domanda da fare, per accedere ad un diritto.

Quando, circa 7 anni fa, mia madre si decise a chiedere l'invalidità, quel grande uomo di mio padre che l'accudisce in tutto, sbrigò tutta la burocrazia senza troppi impicci, tanto che sull'iter io ne sapevo praticamente nulla.

Ogni due, o tre anni, a seconda di quanto la commissione riteneva, si andava a visita per la conferma del referto medico.

Già qui vien da ridere amaro: come fa un'invalida al 100% a migliorare? chissà, forse i medici, nelle varie opzioni, considerano anche l'intervento divino... per carità, mai escluso da nessuno a priori... però...

Comunque, tant'è che di volta in volta tutto procedeva. Poi, l'anno scorso cambiano le carte in tavola, l'Inps stravolge l'iter di domanda. E siccome piove sempre sul bagnato, i tempi di rinnovo per l'invalidità vanno a coincidere con una malattia di mio padre. Poco male: me ne occupo io: era maggio del 2010.

Ben presto capisco che le informazioni in nostro possesso sono nulle, allora chiamo il medico di famiglia, che mi dice allegro allegro che è semplicissimo, basta che lui faccia un certificatino, con cui andare ad un Caf qualsiasi dove avrebbero inoltrato domanda direttamente all'Inps.

Bene, facciamo così. Con il certificato in mano vado ad un Caf qualsiasi, e dopo tre ore di fila mi sento dire che, a) loro non possono fare la richiesta perchè mia madre è residente in un'altro quartiere, b) che il certificato è nullo perchè il medico di famiglia non è un medico certificatore. In risposta all'idiozia che mi si dipinge sul viso la ragazza del Caf mi consiglia di chiamare l'Inps.

Grazie rispondo, e sempre più stordita dall'inconprensione, vado a casa a cercare on line il numero dell'Inps. Considera che in tutto ciò era già passato un mesetto: io lavoro anche, al tempo c'era pure il call center e la malattia di mio padre (che c'è ancora, ma è silente) e il dottore di famiglia non c'è sempre.

Chiamo e una operatrice tanto gentile mi spiega quello che dovevo fare, prendendomi virtualmente per mano. Prendi nota: mai sia dovesse servirti.

Bisogna andare sul sito dell'Inps, e sotto la voce richiesta invalidità, cercare l'elenco dei medici certificatori, ovvero, medici di base che si sono registrati presso il sito e quindi abilitati a seguire queste pratiche, anche di pazienti non iscritti alle loro liste. L'elenco on line è completo d'indirizzo e numero di telefono. Ne scelgo uno a due passi fisici da casa dei miei.

Si chiama il dottore e si prende un appuntamento, si porta malato e cartella clinica, e dopo il consulto il dottore si studia le carte, ti richiama, e ti dice che serve un altro certificato, quello con cui lo specialista privato dichiara la patologia (ma come c'è già un chilo di carta a stabilirlo) e la profilassi che mia madre fa a casa.

Prendo così un altro appuntamento, con l'altro dottore, che non ti fa mica certificati così, no fa anche la visita: 100 euro per unfoglietto di carta che certifica l'ovvio e già certificato. E sia.

Ma intanto sono sull'orlo dell'isteria: è passato un altro mese, perchè io sempre lavoro, al tempo c'era pure il call center e la malattia di mio padre (che c'è ancora, ma ora è silente). E nel frattempo i termini per il rinnovo sono scaduti: sospesa l'erogazione dell'assegno d'invalidità.

A questo punto non c'è più fretta, ma bisogna chiudere comunque l'iter. Richiamo il certificatore, riprendiamo appuntamento, consegno l'ennesimo certificato, e attendo il suo. Dopo una settimana mi richiama, vado, gli lascio (mi pare) circa 80 euro di tassa, e mi faccio spiegare dove trovare un Caf in zona, a cui consegnare il numero di pratica datomi dal certificatore e tutta la cartella medica.

Dopo aver girato mezzo quartiere, lo trovo, chiuso e con il numero telefonico, a cui chiedere info, mezzo cancellato. Tocca tornarci.

Lo faccio dopo qualche giorno, e la ragazza molto gentile mi spiega: lei avrebbe inserito il numero di pratica datomi dal certificatore nel portale dell'Inps e dopo qualche giorno mi avrebbe comunicato lei le specifiche per gli appuntamenti con le commissioni mediche.

Nota bene: gli appuntamenti, con le commissioni, perchè il certificatore ha chiesto che a mia madre, oltre al rinnovo dell'indennità del 100%, sia riconosciuto anche il diritto al tagliandino per l'auto. Nella stessa visita non si può fare. Non ho voluto sapere perchè.

Passa una settimana e la ragazza mi chiama e mi dice di andare a prendermi tutto il mio plico: ho date orari e indirizzi delle commissioni. Quasi mi commuovo.

Vado e gli appuntamenti sono per ottobre: noi ormai siamo alla metà di luglio 2010. Ok, pazienza, l'importante è essere usciti dal gorgo.

Ad ottobre sarà poi mio padre a portare mia madre alle visite perchè io ero allegramente in Guatemala.

Arriviamo ad oggi, 10 agosto 2011: arriva raccomandata dall'Inps: nonostante il certificatore e tutti avessero messo nero su bianco l'irreversibilità dell'invalidità di mia madre, la commissione continua a sperare nell'intervento divino: tra due anni altra verifica. In compenso però possiamo richiedere il tagliando auto.

Tutto ciò, però, a patto e condizione che porti il mulo Ap70, in allegato alla lettera, di nuovo al Caf, per compilarlo e spedirlo all'Inps: me lo ha spiegato un'altra operatrice tanto gentile dell'Inps a cui ho chiamato per chiedere spiegazioni sui quei moduli da riempire; spiegazioni non chiarite nella lettera.

Inutile dire che quel Caf risolutivo nel frattempo ha chiuso e devo cercarne un altro. E tra due anni chissà, con l'aria che tira, cosa dovremo fare ancora.....

Ecco, questa è l'umiliante storia di mia madre, invalida al 100%, sballottata da una parte all'altra, che ogni tanto mi chiede perchè deve fare ancora visite, se ha già un chilo di carta a dichiarare le sue reali condizioni.

Difficile e penoso è spiegarle che questo meccanismo esiste in virtù delle infinite truffe dei falsi invalidi: per contrastarle si preferisce trattare tutti da potenziali delinquenti, si preferisce sfinire i familiari, che quasi sono tentati di rinunciare ad un diritto.

Ma tu non rinunci, vero? mi chiede mi madre.

No, mamma, non rinuncio.




1 commento:

eraldo ha detto...

forza ragazza che sei in gamba