mercoledì 22 giugno 2011

Privilegi - ovvero Sanguisughe di Mario Giordano

Domenica sera sul tavolo della cucina ho trovato un libro. Sanguisughe, di Mario Giordano. Me l'ha regalato mio padre, convinto che potesse interessarmi.

Ieri sia su Repubblica.it, che su La Stampa.it, si parlava dei nuovi dati sulle pensioni, e del fatto che la maggior parte dei pensionati prendano dai mille euro in giù.

Insomma neanche a farlo apposta mi si è presentato un quadretto piuttosto completo sulle pensioni italiane e i violenti squilibri che ci sono: ex lavoratori che in vecchiaia campano con poco, ed ex dirigenti e parlamentari vari, le cui pensioni sono stratosferiche.

Mario Giordano lo dice subito, nell'introduzione, che questo suo libro fa male. Fa male perché ci sono tante di quelle esagerazioni da provare una rabbia intensa.

Una rabbia intensa che a me ha impedito la lettura scorrevole del suo lavoro.

Per darti qualche dato: tale Mauro Sentinelli, ingegnere elettronico, ex direttore generale di Tim e padre della telefonia moderna, prende 90.246,55 euro al mese.
Poi c'è luca Boneschi, che nel 1982 è stato un giorno, un giorno solo, parlamentare, perché s'è dimesso quello successivo alla nomina: lui riceve 1.733 euro netti.

Giordano è sempre molto attento nello spiegare che tutte le persone di cui il libro racconta, con le loro pensioni d'oro, non fanno nulla di male, semplicemente incassano la loro pensione così come legge ne stabilisce i quantitativi. Ma contemporaneamente si chiede perchè i diritti acquisiti non possano essere rivisti, soprattutto in periodi di crisi.

Domanda assolutamente condivisibile.

Anche perché ci sono 40 miliardi di euro che l'Italia deve tirare fuori nei prossimi anni se non vogliamo fare la fine della Grecia.




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