mercoledì 7 novembre 2007

Prosit


Ieri è morto Enzo Biagi.
Anche io mi unisco al coro, e ai fiumi di parole spese per celebrare un grande giornalista.

Naturalmente ora è anche il tempo dei veleni, delle polemiche...
Personalmente non ci trovo niente di male a ricordare -ma sottovoce, per non disturbare- che quest'uomo è stato allontanato dal suo lavoro per aver detto la verità, o al peggio, una sua opinione. Una sua opinione.


Mi piacerebbe poter chiedere al Presidente Berlusconi come si sente umanamente, ora che un suo grande avversario mediatico non c'è più; come considera oggi quello che è definito editto bulgaro.

All'epoca fummo tutti bravi a lamentarci, a dissociarci, desiderando rivederlo in video come alternativa a Striscia... ma non abbiamo fatto niente.
Neanche io, ho fatto niente. Neanche un piccolo sciopero della televisione. E per questo non sono diversa dai più. Sono una splendida italiana media e faccio parte di "quell'italietta" che raccontava.

Ora non posso più rimediare, ma posso sicuramente rendergli omaggio tramite i miei ricordi da spettatrice, e affermare -sempre umanamente parlando-, di essere felice per lui, che, prima di andarsene, ha potuto avere un altro spazio televisivo. Certo... tardivo e su RaiTre...

Quando cominciai a vedere di tanto in tanto Il Fatto, Biagi non mi piaceva.
Da ragazzina romantica quale ero, quel rendere i fatti in maniera sterile e distaccata mi spaventava. Poi, mentre crescevo e cambiavo, piano piano ho cominciato ad apprezzare quel suo stile, sottilmente ironico.
In seguito, quando cominciai a scrivere "sul serio", mi ritrovai a seguire la sua trasmessione come se fosse una lezione di giornalismo, discutendo con mio padre, che si divertitiva di più con Striscia (... vai a dargli torto...) ... con molta no chalance, facevamo a gara per arrivare al telecomando*...
Come non ricordare quella bellissima puntata in cui Biagi intervista Montanelli?
Non voglio celebrare quell'intervista per i contenuti "anti-berlusconi", ma per l'emozione che ho provato nell'assistere -televisivamente parlando-, al dialogo tra due grandi giornalisti.

Ora assisterò al walzer di pubblicazioni sui vari quotidiani e settimanali.
E li acquisterò.
Perchè sono una splendida italiana media e faccio parte di "quell'italietta" che raccontava.

Prosit Biagi.


* In casa c'era, e c'è, un solo televisore, per scelta.

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Presidente" Berlusconi? Presidente del Milan? hihihi