mercoledì 20 marzo 2013

Giornata Mondiale della Felicità

Oggi è la giornata mondiale della Felicità.
Quando l'ho letto nei titoli de LaStampa.it non ci credevo: l'Onu ha stabilito che oggi il mondo intero debba celebrare la felicità.

Poi leggi l'articolo e ti ritrovi su una pagina di economia: il Pil che misura tutto tranne il nostro grado di soddisfazione, con il Bhutan che nel lontano 1972 cominciò a lavorare non su uno sviluppo economico, ma sulla soddisfazione personale, tant'è, prosegue l'articolo, che negli Usa dove il reddito pro capite è sempre in aumento dal 1960 ad oggi, il tasso di felicità è rimasto invariato.

Della serie: i soldi non fanno la felicità. E s'è sempre saputo, tanto che però s'è pure sempre detto che aiutano molto...

Ma, siamo proprio sicuri sicuri che bisogna istituire una giornata mondiale delle felicità per ricordare ai governi che non di sola economia si vive? E poi, mi chiedo ancora, la felicità non è un sentimento personale, ai limiti dell'intimità, che va a coinvolgere i propri equilibri interni, la capacità del tutto personale di approcciare in un modo piuttosto che in un altro un dato evento? Certo, è vero che per poter essere felice anche solo per una giornata di sole non devi combattere (per esempio) con la burocrazia, che dipende dal governo, ma il mio dubbio più grande è: e se questa festa tra qualche anno diventasse un espediente di marketing folkloristico, tipo S. Valentino che se non sei felicemente in coppia rischi che quel giorno ti deprimi ... ?

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