‘… e vissero per sempre felici e contenti’. Così finisce la
stragrande maggioranza delle fiabe con principesse e principi azzurri che dolci
bimbi ascoltano quotidianamente, crescendo però con un’idea un pizzico distorta
sull’amore, e sul per sempre, per non dire eternità.
Magari esiste anche l’amore delle fiabe, con il principe
azzurro e la principessa in difficoltà, che poi rimangono felici insieme, per
sempre… ma, a parte che anche loro nella vita reale non sono estranei a
problemi di vario tipo, normalmente i principi destinati non esistono.
Esistono amori, grandi o piccoli; amori in corso o finiti;
amori clandestini o sotto la luce del sole; adolescenziali o di persone ormai ‘mature’…
amori che magari hanno un loro happy and, o magari anche no. Ma sono tutti, a
loro modo, amori eterni.
Infatti sto facendomi convinta che il concetto di ‘per
sempre’ o di ‘eternità’ non è tanto direttamente proporzionale alla reale
durata ‘metrica temporale’, ma quanto alla reale sincerità dei due protagonisti.
Lo so, può sembrare puro surrealismo, e probabilmente lo è,
ma –mi chiedo- altrimenti perché alcuni ricordi di momenti particolari danno
sempre gioia anche se il rapporto è concluso? Oppure perché a volte si ha l’impressione
di rivedere un preciso ricordo come dentro un film, tanto è intenso ma anche –ormai-
lontano?
Ragionando su questi interrogativi, sto convincendomi che
dopo tutto l’eternità dell'amore può essere diversa da come le fiabe ce l'hanno raccontata.. Esiste un qui e un ora, che se condiviso con
pari amore, anche se questo poi finisce, crea un momento che in qualche modo
continua a vivere autonomamente in una sorta di realtà parallela. Per sempre,
nell’eternità.
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