giovedì 10 marzo 2011

La navetta dirottata

Questa mattina, con un manipolo di altri romani sull'orlo di una crisi di nervi, ho dirottato un mezzo pubblico.

Esperienza notevole, liberatoria, dal sapore anarchico, e da provare, ma solo in estremi casi, come lo è stato oggi.

Che c'era qualcosa che non andava me ne ero già accorta dal traffico sulla via Ostiense, nel tratto che costeggia la metro Magliana, ma solo dopo aver parcheggiato a S. Paolo per andare a prendere la metro, ho scoperto con orrore che il metrò era chiuso tra Magliana e Piramide. Il cartello di avviso riportava laconicamente di prendere le navette su via Ositense. Nessuno a cui chiedere specifiche e variabili di direzione.

Sicchè, con un piccolo drappello di attoniti utenti del pubblico servizio, ci rechiamo alla fermata più vicina sulla citata via Ostiense. Passa la prima navetta che tira dritto, mentre l'autista ci fa cenno di no con l'indice.

Sconcerto e perplessità: come sarebbe no? ma allora dove si prende la navetta? forse alla fermata proprio accanto alla metro...? questo il coro di domande che dal piccolo drappello si leva. Io ed altri torniamo indietro, alla metro, ma lì delle navette nessuna traccia, anzi vediamo che passano, ma non dove siamo noi. In compenso scopro che il blocco è determinato da una fuga di benzina. Non mi è chiaro perchè una perdita di carburante dovrebbe bloccare la metro, ma ne prendo atto.

Ci rimettiamo in cammino su quella che era stata una gloriosa via di comunicazione degli antichi romani, spostandoci però ad un'altra fermata: se non era quella, sarà questa. una, due, tre, quattro navette passano e nessuna che si fermi, ovviamente nessuno a cui chiedere e lo 060606, di solito attivo e solerte, ora taceva inesorabilmente.

Alla quinta navetta all'orizzonte compatti decidiamo: occupiamo la corsia. Il terrore dell'autista -poverino- era evidente, ma si è fermato e con qualche borbottio ci ha fatto salire. Ancora adesso ignoro dov'era la fermata.

Finalmente arrivo a Piramide e scendo a prendere la l'agognata metropolitana, e lì aspetto altri venti minuti buoni. Ma alla fine arriva e riesco ad andare alla conferenza stampa sulla mostra della Tamara De Lempicka, che ovviamente era quasi finita, quando sono arrivata.

Al ritorno ho evitato accuratamente la metro, prediligendo i bus di superfice, che in una città bene organizzata, o quanto meno con un piano di emrgenza, si presume passino a volontà in casi di emergenza come oggi.

Vana logica, inutilmente sperata: altri 20 minuti di attesa, per arrivare a Piramide dove prendere un altro bus per S. Paolo. Sul piazzale regnava il caos, ma li qualcuno dell'Atac di buona volontà si affannva a cercare la quadratura del cerchio...

Guadagnata casa, scopro che un distributore situato su viale Marconi, in pratica sopra una galleria del tratto metropolitano, ha avuto una perdita di carburtante, che è piombata sui binari.

Come riportato da repubblica.it, edizione romana, il nostro primo cittadino ha promesso denuncia ai danni della compagnia di benzina e ha visto il bicchiere mezzo pieno: "è stata sfiorata la tragedia".

Probabile che l'abbia pensato anche l'autista della navetta dirottata.

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