martedì 1 settembre 2009

Tarantati - Vacanze III parte


LariO LariO LallerOOOO
LariO LariO Làlààà

LariO LariO LallerOOOO
LariOLariO Làllàlàlàlà


Il popolo dei tarantati ha cominciato ad intonare il suo coro già dal trenino partito da Galatina, alla volta di Melpignato.
Io e il Tonino delle ceramiche eravamo partiti nel tardo pomeriggio, percorrendo le campagne salentine che si tingevano dell'oro di tramonto, seguendo stradine nascoste, e scoprendo scorci incantati, con l'intenzione di evitare tutte le forme di traffico possibile. Così l'auto è rimasta a Galatina e noi ci siamo avventurati nella Notte della Taranta in treno.
Dopo una lauta cena a base di panini ai pezzetti,* la serata ha preso il via, spingendoci nel cuore pulsante dei tarantolati.
Tamburelli, canti, vino e sorrisi tra gonne svolazzanti e sandali saltellanti.
Festa, vera festa, che solo vivendola si può capire. Anche se non è più l'evento "puro" di una volta, e in alcuni punti sembra un pasticciaccio brutto tra festa di paese e di partito, c'è uno zoccolo duro di tarantati che si agita ancora sotto il palco con l'unico intento di ballare, scoprendo quali contaminazioni il maestro concertista tirerà fuori dal cilindro. E allora, nei momenti di "vuoto", il popolo intona il suo coro
LariO LariO LallerOOOO
LariO LariO Làlààà

LariO LariO LallerOOOO
LariOLariO Làllàlàlàlà
Il concerto finisce a notte fonda, io e il Tonino delle ceramiche, contenti e soddisfatti bighelloniamo per il paesino, tra cornetti caldi e chiacchere nella piazzetta porticata... solo alle 5 c'incamminiamo per la stazione. Troppi hanno avuto la nostra idea e la folla non entra nella minuscola stazione; i treni hanno destinazioni diverse e ne parte uno ogni mezzora: ci metteremo un'ora e mezza ad arrivare a Galatina, per un percorso di 15 minuti... Il sonno e la fatica hanno dato il benvenuto al sole, che- con vero orrore-, scopriamo essere coperto dalla nebbia.
La campagna salentina era coperta da una fitta coperta umida che annullava tutto quello che c'era oltre i venti metri. Il paesaggio più ipnotico che abbia mai visto, con l'incredibile induzione a dormire ad occhi aperti: alle 7 della mattina il sonno era il nostro peggior nemico.
Così parlavamo. Non ricordo di cosa, era importante solo tenerci svegli. Probabile che io abbia anche delirato. Come il Tonino delle ceramiche sia riuscito a guidare sino in terra tarantina è un mistero. Ma l'ha fatto.
Ci chiedono chi ce l'abbia fatto fare... si può solo rispondere "perchè è bello".
E con il pensiero si va al prossimo anno, alla prossima tarantata.
LariO LariO LallerOOOO
LariO LariO Làlààà

LariO LariO LallerOOOO
LariOLariO Làllàlàlàlà
*Spezzatino cotto in pignatta di coccio, con alloro ed altri aromi: buonissimo.

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