giovedì 10 settembre 2009

Illogiche domande e risposte

"Scusi, parla italiano?"
Strano come una domanda illogica possa mettere in crisi oltre trentanni di convinta italica dialettica...

Parlo italiano?
oddio, sì...
mi pare di sì...
se non me ne parto in dislessia per l'affollamento dei concetti; sì, se non mi metto a parlare nella paterna lingua salentina in preda a crisi nostalgica; sì, se non affetta da rabbia con cui sfoggiare il peggior romanesco...

Penso questo nel mezzo minuto che ci metto a rispondere in italiano che sì, lo parlo.
Allora l'omino straniero, in perfetto italico idioma mi chiede indicazioni stradali: c'intendiamo alla perfezione, nonostante i miei dubbi filosofici su cosa significhi parlare italiano, e se lo faccio.
Ma soprattutto, perchè non avrei dovuto?
L'omino mi legge nel pensiero e mi dice: "Lei sembra proprio mediorientale, e non sapevo se parlarle in inglese, arabo o magari indi".

I dubbi filosofici si spostastano sul nazionalistico...
Mentre l'omino si allontana non posso fare a meno di chiedermi cosa sarebbe accaduto se l'illogica domanda fosse stata posta nel profondo nord...
Illogiche sono anche le risposte.

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