mercoledì 30 dicembre 2009

All'Ombra delle Piramidi


Più di un mese fa, ormai, i miei passi lasciavano orme sul deserto di Giza, all'ombra delle Piramidi.

Non era la prima volta che accadeva, ma era la prima senza "Saturno Contro" * ad annebbiarmi la vista. Ed in effetti è stato come vederle per la prima volta...

Imponenti ed incredibili stanno lì, che ti restituiscono sfrontate lo sguardo, mentre un tiepido vento di fine autunno scompiglia capelli e pensieri. Un vento che sembra quasi trapassarti, lasciandoti dentro pulviscoli di millenni, a sedimentare il rispetto dovuto e ammirato verso chi ha sfidato le ignote leggi edilizie, la cui memoria è ormai persa; a sedimentare la tua emozione di quasi intimidito visitatore. Un vento che esige egoista tutta la tua attenzione.
Contraddittorie sono le mie sensazioni di fronte la Sfinge... minuta, oserei dire, ma la sua testa (veramente troppo piccola rispetto al corpo, per i canoni di equilibrio estetico degli antichi egizi), ricambia lo spettatore con viso sereno. Facile, dall'alto della sua antichità, e dopo esser resistita persino a Napoleone, guardare tutti dall'alto con sereno distacco... Vicino a lei tutto è piccolo e lontano, ma anche incredibilmente limpido... e se ascolti con attenzione, arrivano anche risposte a intime domande impossibili da ignorare.
Anche qui, però, non mi son risparmiata un brivido d'avventura... dopo il mio solitario girovagare, nei pressi della sfregiata piramide di Micerino (la più piccolina delle tre), ho incontrato Livia, collega di altra testata, e compagna in questo viaggio, che come me si aggirava ammirata. Con animo leggero e chiacchericcio ci siamo dirette proprio sotto la piramide, dove siamo state praticamente rapite da una guardia di servizio. Il poliziotto ci ha condotto tra rovine ed architravi dall'apparenza poco stabili. Perplesse e rassicurate solo dalla certezza di essere in due, abbiamo comunque assecondato la strana guida, che presto si è scoperto avere l'unico intento di rimediare una mancia per l'ingresso in un sito tanto vietato, quanto mal messo...
Che vuoi, l'Egitto è anche questo... anche se per me questo paese è principalmente magia. Come quella che riesce a restituirti persone perse nei meandri della vita e nelle svolte dei bivi...
Erano anni che non avevo avuto più modo di vedere un caro amico. Poi, un suo sms all'improvviso, mi informa del suo essere al Cairo. Come me. Fumando narghilè all'aroma di mela, bevendo tè bollente, a raccontarci cosa e chi siamo oggi: così abbiamo passato un paio di serate sulla riva del Nilo.
Più di un mese fa, ormai, i miei passi lasciavano orme sul deserto di Giza, all'ombra delle Piramidi, e c'è stata magia.
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* vedi post Saturno Contro - non il film, dicembre 2008
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