giovedì 17 gennaio 2013

Alcool e Demoni


Sabato sera, in cammino verso la macchina parcheggiata a Garbatella, incrocio un ragazzo, avrà avuto neanche 17 anni, che infilandosi in un bar con tutto il casco, chiede di comprare una bottiglia di limoncello. Neanche fo in tempo a notare la cosa, che una ragazza che camminava avanti a me, parlando al cellulare con l'amica, non ha avuto remore a raccontare di quanto, giorni prima, fosse stata 'ubriaca, ubriachissima', tanto da non ricordarsi neanche cosa aveva detto a qualcuno che le piaceva...

Personalmente non ho niente contro il bere uno, due, magari anche 4 bicchieri di vino a tavola, oppure rallegrarsi con dell'ottimo ron, magari cubano... però...

Però mi fa veramente paura vedere come ormai sia diffusissimo il rito di bere per divertirsi, rito scollegato dalla consapevolezza che l'alcool solo apparentemente ti rende più libero: in realtà un sbornia con tutti i crismi è capace solo di tirare fuori i propri peggiori demoni. Demoni che saranno liberi di scorrazzare, parlando a vanvera, e che spesso finiscono per offendere, invece che lusingare, tirandoti fuori le peggiori paure, materializzate come un incubo, o ancora e soprattutto, regalando l'illusione effimera di essere indistruttibili, quando invece si è ancora -e sempre- comuni mortali.

La cosa veramente triste, però, è che quando te ne accorgi sei già al pronto soccorso, stupito e meravigliato che la 'cazzata' sia successa proprio a te, che reggi benissimo l'alcool, ma rallegrato di non avere ucciso nessuno.

Per il momento.

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