domenica 9 agosto 2009

L'ho fatto - ovvero l'imbianchina estiva

Pennelli, rullo, carta vetrata e relativa levigatrice, stucco, spatolina-raschietto, carta gommata, mascherina, cappello, guanti e trabattello... poi... via l'annosa carta da parati e sotto con la preparazione delle pareti per la tinta...
Il salone di casa mia aveva urgente bisogno di una salubre rinfrescata, e così... l'ho fatto. Mi sono buttata senza paracadute in quest'avventura dalle sorti incerte. Il risultato ha comunque centrato l'obiettivo: il salone è pulito e fresco.
Signori, l'esperienza pittorica più estenuante della mia vita. Affrontata in solitaria, più volte ne ho parlato come di una scalata alpina: "Ho attaccato la parete destra". Non sono comunque stata completamente da sola: le anime pie di Giulio e di mio padre con i loro prestanti interventi mi hanno salvato da sicure crisi isteriche da scoraggiamento; il trabattello che mi ha permesso di sfidare l'altezza, è stato montato da un Eraldo piegato dal mal di schiena... ma prima ancora c'era stata Erika, ad aiutarmi con i mobili, e tutti i vari consigli e le dritte per affrontare al meglio questo lavoro che posso definire monumentale. A tutti, grazie.
Ora è finita: mi siedo in poltrona e mi guardo intorno, piena e soddisfatta di una realtà materializzatasi dal mio sudore.

Una mensione la merita anche la mia micetta Costanza, che ha felinamente atteso il ripristino della normalità. Il che significa, che nonostante la retina posta in balcone, e le porte chiuse, la padrona di casa riusciva ad intrufolarsi comunque nella stanza dei lavori, impolverandosi e sporcandosi di tinta... ma era uno spettacolo vederla giocare con i teli di plastica... oppure si acquattava in un angoletto e rimaneva lì, a farmi compagnia, curiosa dei miei spennellamenti...
Quando finalmente ieri ho rimesso tutto in ordine, ma con una nuova disposizione persino nei quadri, lei è letteralmente impazzita di gioia: correva, saltava e giocava incurante del gran caldo.
Onestamente, tra noi due, lei sembrava la più contenta.

Ora ho solo da prendere un treno che mi riporterà in Puglia, nel mio profondo Sud.
Vacanza.

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