domenica 21 aprile 2013

Dal Sichuan a Shanghai

Dal Sichuan a Shanghai, una settimana, tra le montagne del Minshan, la gente serena di Chengdu, la malinconia dei tibetani ed i grattacieli di Shanghai, passando per la tenerezza dei Panda Giganti.... Fatico ancora a rimettere insieme i pezzi di questo viaggio, molto bello, ma in cui più di una volta ho faticato 'ad entrare'.

Inizialmente il jet lag mi ha avvolto nella solita bolla di confusione che mi capita dopo lunghi viaggi, ed in questo avevo anche un bel po di mal di terra... ma la vivacità di Chengdu, la spensieratezza dei cinesini nel loro People's Park mentre fanno ginnastica, cantano o scrivono poesie con l'acqua sul selciato mi hanno letteralmente conquistato. Come pure la tenerezza infinita dei Panda Giganti, nel vicino centro ricerca, mi hanno strappato sorrisi inaspettati, nonostante la pioggia e le mie incertezze fotografiche.

Sì perché in questo viaggio ho inaugurato la mia Eos 650 D, talmente nuova per me che all'inizio avevo una vera e propria soggezione con tanto di ansia da prestazione: eccomi così ad avvicinarmi timidamente ad Andrea, il fotografo ufficiale, a chiedere come cambiare qualche impostazione, oppure arrivare al fianco di Claudiana, con cui la confidenza s'è via via fatta più sciolta, tanto da dirle sfacciatamente: 'mi aiuti che ho pasticciato con gli iso?' Ad ogni modo qualche fotina bella, posso orgogliosamente dire, l'ho fatta.

Ma a Jiuzhagou ho ricominciato a non sentirmi del tutto in sintonia col posto, che pure era eccezionale: terra di etnia tibetane, bandierine votive ovunque, la neve che cadeva e uno dei più bei hotel Intercontinel dove poter soggiornare, eppure... un freddo, ma un freddo signori miei, che non ci sono parole. Purtroppo siamo arrivati tutti impreparati a gelo montano e i pile (o pail?) acquistati last minute al Decathlon di Chengdu hanno attutito poco: è usanza locale di non usare i riscaldamenti nei monumentali (come tutto in Cina) spazi comuni degli hotel, per motivi di risparmio energetico, sicché puoi stare all'Intercontinental, allo Sheraton o in un albergo 'cinese', che ti gelerai sempre se non ben equipaggiato...

La giornata trascorsa nel Jiuzhaigou National Park fortunatamente è passata al tepore primaverile, ma il giorno dopo, nel parco di Huanglong, sotto una leggera, ma insistente, nevicata, sarei assiderata se in un hotel non ci avessero prestato giacche adatte... ho così potuto godermi un'intensa passeggiata di 8 km nel bosco innevato, tra scoiattolini che attraversavano e guardia boschi tibetani canterini....

Dai boschi dei Jiuzhaigou siamo infine volati a Shanghai, dove il mio spaesamento si è rimaterializzato: le metropoli non sono per me. Ma non troppo lontano, a circa una settantina di km c'è un piccolo villaggio di pescatori su dei canali, Fengjing.

La giornata trascorsa nel Jiuzhaigou National Park fortunatamente è passata al tepore primaverile, ma il giorno dopo, nel parco di Huanglong, sotto una leggera, ma insistente, nevicata, sarei assiderata se in un hotel non ci avessero prestato giacche adatte... ho così potuto godermi un'intensa passeggiata di 8 km nel bosco innevato, tra scoiattolini che attraversavano e guardia boschi tibetani canterini....

Dai boschi dei Jiuzhaigou siamo infine volati a Shanghai, dove il mio spaesamento si è rimaterializzato: le metropoli non sono per me. Ma non troppo lontano, a circa una settantina di km c'è un piccolo villaggio di pescatori su dei canali, Fengjing.
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