martedì 28 dicembre 2010

Femminilità negata

"Come tutti gli uomini che si trovavano di fronte una donna che rifiutava di sottostare alle convenzioni sociali e alle formalità, probabilmente il cameriere doveva giudicarla una stronza".*


Questa frase mi è capitata sotto gli occhi ieri sera, e mi ha riportato ad accese discussioni intavolate con due dotti esponenti del mondo maschile, tenutesi qualche giorno fa...

Discussioni sul tenore "l'uomo viene da marte e le donne da venere", e sulla arcaica convinzione maschile, che una donna per essere tale -e quindi da intrigarli in una storia seria-, deve essere quanto meno angelicata, tipo Laura e Beatrice...


Sono passati cinquantanni dal femminismo, possiamo vestirci come vogliamo -possibilmente nei limiti del decoro e del buon senso-, possiamo avere la vita sessuale che vogliamo... però, ciò nonostante ancora devi sentire discorsi del tipo: "con la mia compagna questo non lo faccio, perchè sono cose che si fanno con una di passaggio, a cui non vuoi bene", oppure -con mio orrore crescente-, "se lei ha avuto più di 5 o 6 relazioni, non riesco a considerarla per una storia seria".


Così donne che rifiutano convenzioni sociali e formalità, sono veramente ancora mal considerate. Probabilmente io in queste discussioni ho fatto la scoperta dell'acqua calda, però comunque sono arrivata alla conclusione che quando hai a che fare con gli uomini, devi ancora negare una parte del tuo essere donna e femmina, pena l'impossibilità di costruire una relazione durevole.


Allora, mi chiedo anche provocatoriamente, che differenza passa tra le donne musulmane sotto il niqab e noi occidentalmente svestite: non è sempre femminilità negata?



* "Lipstick Juungle", Candace Bushnell, autrice di "Sex and the city"
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